Gela. La crisi delle sue attività imprenditoriali lo aveva praticamente schiacciato. Un anziano imprenditore edile locale è arrivato ad accumulare debiti, con banche e società finanziarie, che hanno toccato il milione di euro. Una situazione diventata insostenibile, soprattutto perché da affrontare solo con un reddito da pensione. L’uomo fu costretto a dire basta, chiudendo ogni attività, ma accollandosi pendenze molto pesanti. Un sovraindebitamento che ha trovato una soluzione con la procedura attivata in suo favore e accolta dai giudici civili del tribunale. E’ stato l’avvocato Salvatore Psaila, che lo rappresenta, ad ottenere il blocco definitivo dell’asta di tutti i beni, già avviata, attraverso una procedura di liquidazione, che consentirà di soddisfare i creditori, ma senza gravare ulteriormente sull’esposizione finanziaria dell’imprenditore. Toccherà ad un professionista nominato provvedere all’eventuale vendita di uno dei beni, adesso ritornati nella piena disponibilità dell’imprenditore. La cifra ottenuta sarà poi destinata a banche e società finanziarie, chiudendo definitivamente il cerchio. Un’esdebitazione che permetterà all’uomo e ai suoi familiari di uscire da ogni altro rapporto debitorio. L’avallo dei giudici all’azione avanzata dal legale ha consentito di riconsegnare ogni bene, compresa l’abitazione. Neanche i familiari, in futuro, potranno essere chiamati a rispondere dei debiti, dato che la procedura di liquidazione li estingue. Non saranno costretti a rinunciare all’eredità.
“E’ un passo molto importante – dice Psaila che è anche referente locale dell’organismo di composizione della crisi – è una delle prime procedure di questo tipo che va oltre il solo piano del consumatore. E’ stata pienamente accolta dai giudici competenti, anche se normativamente innovativa. In una fase economicamente così delicata, c’è la possibilità di bloccare le procedure di vendita all’asta dei beni, consentendone la restituzione a chi si è esposto con banche e società finanziarie, perché stretto dalla morsa della crisi. In un certo senso, mi verrebbe da dire che gli viene quasi restituita la vita”.