Milano. E’ finito nel vortice delle compensazioni illecite, tanto da essere stato rinviato a giudizio, a marzo, insieme ad una sessantina di coinvolti. Dovranno tutti presentarsi a processo, per il dibattimento. Il quarantaquattrenne imprenditore lombardo Ivan Sorrenti ha raccontato al ilgiornale.it la sua vicenda, ritenuta “surreale” dal legale che lo assiste. Circa dieci anni fa si rivolse ad un professionista di Novate Milanese per saldare pendenze con il fisco per 150 mila euro. Versò una prima tranche da quattromila euro e poi avrebbe dovuto pagare un dieci percento sul risparmio effettivamente ottenuto. Dopo tre anni, venne ricontattato dallo studio del professionista e fu invitato a saldare quanto dovuto, perché la sua posizione era stata definita. Le pendenze diventarono fin troppo basse, solo tremila euro, e così il commercialista di fiducia gli consigliò di informarsi meglio rispetto alle operazioni che erano state condotte. Emerse che il professionista di Novate Milanese aveva provveduto ad una compensazione per investimenti in aree svantaggiate. Di fatto, risultò che Sorrenti avrebbe investito a Gela. L’imprenditore, però, non aveva mai realizzato attività in città né aveva autorizzato operazioni di questo tipo, che consentono consistenti sgravi fiscali. Denunciò tutto ma a sua volta finì nelle indagini. Il professionista di Novate Milanese fu coinvolto in una vasta indagine, proprio per le compensazioni illecite. Al ilgiornale.it il legale di Sorrenti, l’avvocato Claudio Defilippi, ha spiegato che l’imprenditore è stato assolto in un procedimento a Milano ma pende quello a Gela. Intanto, gli inquirenti hanno disposto il sequestro della casa e le pendenze con il fisco sono schizzate a 600 mila euro, considerando sanzioni e more. Un fardello che ha determinato il pignoramento dell’immobile, visto che Sorrenti non è più riuscito ad onorare il mutuo con la banca. Per il legale, l’imprenditore rischia di non poter più avere la sua casa e deve sostenere un processo, nonostante abbia denunciato l’operazione illecita, orchestrata dal professionista che avrebbe dovuto risolvergli la pendenza con il fisco ma che invece l’ha portato quasi davanti al baratro di perdere la casa.
“Una cosa così, giuro, non l’avevo mai vista prima. Verrebbe da chiedersi, a questo punto, se alle persone convenga denunciare data la risposta dello Stato. Ma, nonostante tutto, noi abbiamo fiducia nella giustizia”, ha dichiarato l’avvocato al ilgiornale.it.