Gela. Il confronto richiesto d’urgenza dai vertici sindacali di Filctem-Cgil, Femca-Cisl e Uiltec-Uil, si terrà ad inizio dicembre. Il management di Eni Rewind, del gruppo multinazionale, ha dato seguito all’iniziativa delle segreterie provinciali finalizzata ad un’analisi complessiva delle scelte sulla gestione del sistema di depurazione interno al sito industriale di contrada Piana del Signore. In ballo, ci sono prevalentemente l’assetto organizzativo e le prospettive future dei lavoratori Eni che operano nel ciclo della depurazione acqua, biologico urbano e industriale. In settimana, si è tenuta un’audizione in commissione ambiente dell’Ars, resa necessaria anzitutto per analizzare il possibile trasferimento degli impianti, di proprietà regionale, all’Ati e a Caltaqua. Tutte variabili che i segretari Rosario Catalano, Lorena Di Cristina e Maurizio Castania, vogliono affrontare proprio insieme ai manager di Eni Rewind.
All’incontro ci sarà inoltre una delegazione della Rsu. “Ancora una volta denunciamo una mancata collaborazione dell’azienda con le organizzazioni sindacali territoriali. Lo scorso giugno, a valle del contenzioso con Irsap sulla problematica, avevamo chiesto maggior coinvolgimento al fine di tutelare i dipendenti di Eni Rewind”, hanno sottolineato negli scorsi giorni i segretari delle tre sigle sindacali. Tra Irsap e la multinazionale non sono mancate difficoltà rispetto alla gestione dell’impianto biologico industriale. In estate, Irsap ha chiesto non meno di tre milioni di euro ad Eni Rewind a titolo di canoni per “la locazione del sistema di depurazione”. Pretesa invece esclusa dai manager.