Impianti depurazione, ci saranno ulteriori verifiche con Regione: spostato confronto con sindacati

 
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Gela. Bisognerà attendere un approfondimento che il management di Eni Rewind effettuerà in Regione. L’incontro che si sarebbe dovuto tenere ad inizio settimana, con le organizzazioni sindacali, è stato spostato a data da destinarsi. Se ne dovrebbe riparlare con il nuovo anno. Le segreterie di Filctem-Cgil, Femca-Cisl e Uiltec-Uil, attraverso i segretari Rosario Catalano, Lorena Di Cristina e Maurizio Castania, avevano avanzato la necessità di un confronto urgente con i vertici della società del gruppo multinazionale. Secondo i sindacati, infatti, mancano vere certezze sul futuro del sistema locale della depurazione. L’opzione valutata allo stato è quella di un trasferimento degli impianti direttamente sotto la gestione di Ati idrica e Caltaqua. Nel corso di una recente audizione all’Ars, però, né i rappresentanti dell’Assemblea territoriale né quelli della società italo-spagnola si sono presentati. I sindacati, a maggior ragione, hanno sottolineato il bisogno di un raffronto con la dirigenza di Eni Rewind. L’intero ciclo locale si racchiude intorno alla depurazione acqua, biologico urbano e industriale. In estate, Irsap ha chiesto non meno di tre milioni di euro ad Eni Rewind a titolo di canoni per “la locazione del sistema di depurazione”. Pretesa invece esclusa dai manager.

Le segreterie sindacali e le rappresentanze rsu hanno lamentato “una mancata collaborazione dell’azienda con le organizzazioni sindacali territoriali”. “Lo scorso giugno, a valle del contenzioso con Irsap sulla problematica, avevamo chiesto maggior coinvolgimento al fine di tutelare i dipendenti di Eni Rewind”, avevano sottolineato. La vicenda andrà districata anzitutto a Palermo, per poi passare a valutazioni sul fronte locale. Nell’ultima audizione tenutasi all’Ars, è stato sentito anche il sindaco Lucio Greco.

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