Impianti depurazione a Caltaqua e Ati, sindacati: “Da Eni Rewind nessuna collaborazione”

 
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Gela. Non c’è stato nessun coinvolgimento da parte dei vertici di Eni Rewind, società del gruppo della multinazionale. I segretari provinciali di Filctem-Cgil, Femca-Cisl e Uiltec-Uil, hanno scritto proprio all’azienda chiedendo un incontro urgente, anzitutto a tutela dei dipendenti. La missiva è stata condivisa dalle Rsu. “Chediamo un incontro urgente con la direzione aziendale per le problematiche legate agli impianti di depurazione acqua, biologico urbano e industriale”, indicano i segretari Rosario Catalano, Lorena Di Cristina e Maurizio Castania. Ieri, all’Ars, si è tenuta un’audizione proprio su questi temi ed è stato sentito il sindaco Lucio Greco. Il primo cittadino ritiene essenziale che sulla gestione degli impianti del ciclo della depurazione si arrivi a soluzioni immediate. “L’incontro si rende necessario – scrivono ancora i segretari – alla luce delle notizie di stampa legate ad una trattativa in corso per la cessione degli impianti da Eni Rewind, rappresentata dall’ingegnere D’Aquila, a Caltaqua e all’Ati”. Si teme proprio per i lavoratori, dato che si tratta di asset importanti nelle attività.

“Ancora una volta denunciamo una mancata collaborazione dell’azienda con le organizzazioni sindacali territoriali. Lo scorso giugno, a valle del contenzioso con Irsap sulla problematica, avevamo chiesto maggior coinvolgimento al fine di tutelare i dipendenti di Eni Rewind”, concludono i segretari. Tra Irsap e la multinazionale non sono mancate difficoltà rispetto alla gestione dell’impianto biologico industriale. In estate, Irsap ha chiesto non meno di tre milioni di euro ad Eni Rewind a titolo di canoni per “la locazione del sistema di depurazione”. Pretesa invece esclusa dai manager.

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