Immobili confiscati dopo indagini di mafia, una richiesta per l’affidamento: è di “Casa Rosetta”

 
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Gela. È uno dei primi casi, dopo anni di stasi quasi totale. È andato a buon fine l’avviso esplorativo pubblico per l’affidamento di alcuni beni già confiscati in procedure a carico di soggetti ritenuti, anche con sentenze, vicini ai clan. L’avviso è stato rilasciato nelle scorse settimane, dopo un lavoro svolto dal settore patrimonio coordinato dall’assessore Antonio Pizzardi. Sono tanti i beni confiscati, trasferiti nel patrimonio del Comune. Ad oggi, l’iter dell’affidamento per fini sociali non ha mai dato troppi risultati. La prefettura monitora con molta attenzione e il sindaco Lucio Greco ha più volte partecipato a tavoli ufficiali. L’avviso ha ad oggetto beni confiscati a Salvatore Murana. L’unica richiesta pervenuta entro i termini stabiliti è quella dell’associazione “Casa Rosetta” che si occupa del recupero dalle dipendenze e di sostegno e riabilitazione per diversamente abili. Gli uffici comunali hanno vagliato l’istanza pervenuta. Negli scorsi mesi, a seguito di riunioni e contatti, c’era stato l’interesse del comitato della Croce Rossa che però non ha partecipato all’iter con l’avviso.

Si procederà adesso con tutte le verifiche del caso e sarà vagliato il progetto che “Casa Rosetta” intende attuare nelle strutture previste nel bando. L’avviso è stato definito sulla base dell’istruttoria condotta dal rup Santi Nicoletti e dal dirigente ad interim, il segretario generale Carolina Ferro. L’affidamento dei beni confiscati per fatti di mafia, una volta formalizzato, avrà durata non inferiore a tre anni. Partirà una procedura negoziata per definire tutti gli aspetti dell’assegnazione e si dovranno rispettare obblighi precisi.

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