Gela. “Su atti come la Tari non possono esserci ordini vincolanti che arrivano dal gruppo consiliare.
Davanti ai numeri illustrati dai tecnici, ho deciso di votare sì. Abbandonare l’aula, comunque, è stato un atto di grave irresponsabilità”.
“Nessun accordo con i cinqestelle…”. Il consigliere comunale Anna Comandatore esclude che il suo voto favorevole sia da legare a possibili accordi con il Movimento 5 stelle. “Non siamo la stampella di nessuno, neanche dell’amministrazione comunale – spiega – non c’è un accordo con il Movimento 5 stelle. Il mio sì è stato un atto di coscienza successivo all’illustrazione dei dati in aula. L’orientamento di Un’Altra Gela era quello di votare no. Mi dispiace ma non potevo farlo. Non si può costringere un consigliere ad esprimere un voto contrario al proprio pensiero”. Alla fine, tra gli esponenti di Un’Altra Gela, gruppo politico vicino all’ex candidato a sindaco Lucio Greco, si sono registrati due voti favorevoli all’atto sulla Tari, quelli della stessa Comandatore e del collega Salvatore Sammito, e due contrari, arrivati dal capogruppo Vincenzo Cascino e dall’altro consigliere Salvatore Farruggia.
“Il presidente Ascia indossa ancora la maglia del Pd”. Anna Comandatore, inoltre, non risparmia critiche neanche all’attuale gestione del consiglio comunale. “Fino ad ora – conclude – il presidente Alessandra Ascia ha dimostrato d’indossare ancora la casacca del Partito Democratico. Interviene come se fosse un consigliere di quel partito. Purtroppo, non si riesce neanche a garantire un adeguato comportamento tra i banchi del consiglio. Troppo spesso, molti colleghi si lasciano andare ad urla e gesti poco consoni alla carica ricoperta”.