Gela. I familiari del diciassettenne Salvatore Scerra, morto dopo un terribile incidente stradale all’incrocio tra via Venezia e via Tevere, verranno risarciti dalla compagnia assicurativa chiamata in giudizio e non dal Comune. Chiusa la transazione, avviata dopo che la vicenda era finita davanti ai giudici civili del tribunale. I familiari del giovane, assistiti dall’avvocato Filippo Di Mauro, hanno scelto di rivolgersi ai magistrati, chiedendo un risarcimento economico per quanto accaduto. L’azione è stata condotta anche contro il Comune, proprietario dell’impianto semaforico fuori uso al momento del gravissimo impatto. Scerra era in sella al suo motorino quando si verificò lo scontro con un’automobile. Il tratto di strada costato la vita al diciassettenne è da anni al centro delle polemiche, proprio per la sua pericolosità. L’impianto semaforico, in più occasioni, è andato in tilt. I legali delle parti, però, hanno pattuito che le spese verranno coperte dalla compagnia assicurativa, escludendo il Comune da qualsiasi eventuale richiesta.
La proposta è stata accolta dal municipio, con la firma del commissario Rosario Arena. L’avvocato Vincenzo Iannì, che rappresenta l’ente, ha trasmesso gli estremi direttamente agli uffici comunali. In questo modo, si chiude una terribile vicenda, costata la vita ad un giovane, per il quale la famiglia ha più volte chiesto giustizia, anche se l’indagine penale è stata archiviata, senza l’individuazione di eventuali responsabili. Per i familiari, la sua morte sarebbe stata causata da una serie di inefficienze anche nei successivi soccorsi medici.