Gela. Il sindaco Domenico Messinese lo aveva già preannunciato
con il lungo sit-in di protesta davanti all’ospedale Vittorio Emanuele.
Una possibile incompatibiità. Adesso, con una delibera di giunta, ha ufficializzato l’intenzione di agire in giudizio contro l’Asp, impugnando tutti gli atti sulla rete ospedaliera e la pianta organica che imporrebbero nuovi e pesanti tagli alla sanità locale. La sua battaglia giudiziaria, però, inizia con un inciampo, almeno legale. L’incarico di agire contro l’Asp è stato assegnato all’avvocato Filippo Di Mauro, scelto per la sua competenza in materia. Il sindaco e i suoi assessori, però, non si sono accorti che il legale ha appena citato in giudizio proprio il Comune, chiedendo un maxi risarcimento per conto dei familiari di un giovanissimo, morto nel novembre di tre anni fa dopo un terribile schianto lungo l’incrocio tra via Venezia e via Tevere. Insomma, l’incarico assegnato ad un avvocato che ha appena portato in giudizio lo stesso ente da difendere nell’eventuale causa contro l’Azienda sanitaria provinciale. “La questione mi è stata segnalata solo dopo aver emesso la delibera – dice il sindaco – segno evidente che noi le nomine dei legali le effettuiamo con un vero criterio di rotazione. E’ chiaro che possano emergere profili di incompatibilità. Ho contattato il legale e chiariremo entro la prossima settimana”. L’avvocato Di Mauro ha saputo solo nelle scorse ore di essere stato nominato dall’amministrazione comunale per agire contro l’Asp. “E’ chiaro che la situazione va chiarita – dice il legale – nei prossimi giorni, incontrerò il sindaco, anche perché si tratta di un incarico molto complesso e importante. Data la situazione, non ho ancora accettato la nomina. Per me, la priorità va data alle regole deontologiche”. La sfida lanciata dal sindaco ai vertici dell’Asp locale, quindi, inizia con un inatteso contrattempo, tra nomine e delibere da firmare.