Il salviniano Giudice al centrodestra, “nuovo progetto politico senza imposizioni esterne alla città”

 
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L'ex candidato a sindaco salviniano contro i leader esterni alla città

Gela. “Un centrodestra unito”. Dopo le polemiche degli ultimi mesi, il salviniano Antonio Giudice (quattro anni fa candidato a sindaco proprio per il movimento politico dell’attuale vicepremier) torna a farsi sentire. Nonostante la Lega abbia ormai puntato su un nuovo circolo, mettendo da parte i militanti della prima ora, Giudice si rivolge alla possibile alleanza. “Uniti si vince, non mi pare di dire nulla di nuovo o di sorprendente, serve però compattare un centrodestra ancora diviso da troppi personalismi, che non solo non servono, ma sono addirittura deleteri – dice – la verità è che il centrodestra, a livello locale e nazionale, per vincere deve essere unito, non si può uscire da questa logica. In una città come Gela oggi serve l’autorevolezza dei partiti veri ed una classe dirigente capace, per non assistere ad una traversata nel deserto. Fino ad oggi è stato pagato un prezzo altissimo per aver sostenuto la politica di sinistra”. L’imprenditore parla di “nuovo progetto politico” e non fa mistero di non gradire la politica delle poltrone da occupare. “Abbiamo tenuto duro, continuando a lavorare a livello locale, dove siamo rimasti presenti grazie anche al nostro rappresentante nel civico consesso, Salvatore Farruggia – continua – restando così un punto di riferimento per l’elettorato. Siamo pronti per dare un segnale forte ed una proposta concreta ad una città soffocata da mille problemi. Un passo determinante nel cammino per cancellare tutti gli errori del passato e riunire le forze per un nuovo progetto politico, cercando di coinvolgere tutti i movimenti che sono in sintonia contro la politica mistificatrice e poltronara. Da questo punto in comune bisogna ripartire tutti insieme con delle proposte, senza accettare passivamente imposizioni e presunzioni esterne alla città, isolando coloro che oggi si mettono al servizio di chi non ha il coraggio di confrontarsi con dignità e con comportamenti leali e leciti”.

L’ex candidato a sindaco rincara la dose contro chi vorrebbe dirigere le scelte del centrodestra, ma dall’esterno e senza conoscere veramente la città. Un riferimento, probabilmente, ai deputati del territorio, come lo stesso Alessandro Pagano che ha scelto di dare il benservito a Giudice e allo zoccolo duro leghista. “Per non disperdere l’alleanza c’è quindi una sola strada, dobbiamo realizzare un progetto concreto da portare avanti punto dopo punto – conclude – uniti sulle idee e non sul candidato. E’ finita la politica del leaderismo, quello che conta è il progetto, il candidato poi è una conseguenza. La visione, innanzitutto, della politica come responsabilità cui non ci si può sottrarre”. Con il veto posto dai vertici leghisti, Giudice e altri salviniani potrebbero decidere di dare un contributo, anche elettorale, seguendo strade politiche alternative.

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