Gela. Quello dell’ex “Hi-tech cafè” di via Licata fu un incendio devastante che sarebbe stato commissionato per incassare il premio assicurativo. Nell’estate dello scorso anno, arrivò la condanna a quattro anni di reclusione ciascuno per l’ex gestore e per il presunto incendiario che avrebbe ricevuto l’incarico di appiccare le fiamme. Una vicenda che però ritorna davanti ai giudici del tribunale. E’ stato aperto il dibattimento nei confronti dello stesso ex gestore e della moglie, questa volta accusati di aver distrutto l’immobile assicurato. Negli scorsi mesi, è arrivato il rinvio a giudizio, nonostante inizialmente la procura avesse chiesto l’archiviazione in fase di indagine. I difensori dei due imputati, gli avvocati Giovanna Cassarà e Francesco Salsetta, in più occasioni hanno sottolineato alcune presunte incongruenze nelle contestazioni sollevate, alla luce del procedimento penale già conclusosi in primo grado.
I responsabili della compagnia assicurativa però hanno insistito per le verifiche, soprattutto dopo che venne chiesto il risarcimento in sede civile, successivo al rogo che però sarebbe stato appositamente appiccato.