Il ricorso straordinario presentato dai cittadini contro Eni, sul caso bonifiche sentito un manager dell’azienda

 
0

Gela. Il tema dei procedimenti di bonifica delle aree industriali locali, utilizzate per decenni dal gruppo Eni, è stato nuovamente al centro della vicenda giudiziaria scaturita dal ricorso straordinario proposto per conto di oltre cinquecento cittadini.

Il ricorso straordinario. Questa volta, davanti al giudice civile del tribunale Virgilio Dante Bernardi, ad essere sentito è stato uno dei vertici locali del gruppo Eni, il manager Alfredo Barbaro. Con il ricorso presentato, gli avvocati Luigi Fontanella, Laura Vassallo e Giuseppe Fontanella, chiedono lo stop immediato di tutte le attività di Eni sul territorio, compresa quella degli impianti ancora in marcia in raffineria, e l’avvio delle procedure di bonifica che non sarebbero mai state avviate così come previsto, invece, dai protocolli istituzionali susseguitisi nel corso degli ultimi anni. Il manager ha difeso l’operato del gruppo in città, sottolineando il rispetto di tutte le prescrizioni imposte. Davanti al giudice, si tornerà ancora a marzo. Il magistrato sta acquisendo elementi utili prima di poter emettere un provvedimento. Non sarebbe da escludere neanche l’ipotesi di un eventuale accesso al sito industriale, con l’obiettivo di valutarne lo stato. Nel giudizio, c’è anche l’ente comunale, con il legale Mario Cosenza, che già nelle scorse udienze ha chiesto che Eni metta a disposizione un fondo da ottanta milioni di euro in favore delle famiglie dei lavoratori. Richieste contestate dai legali della multinazionale, con in testa l’avvocato Lotario Dittrich.   

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here