Gela. Un ulteriore termine concesso alle parti, con l’obiettivo di permettere l’analisi, più approfondita, della vasta documentazione depositata dai funzionari dell’ex provincia di Caltanissetta che, negli ultimi anni, hanno seguito le vicende interne alla fabbrica Eni di contrada Piana del Signore.
Il ricorso straordinario. La decisione è stata adottata dal giudice civile Virgilio Dante Bernardi che è chiamato a valutare il ricorso straordinario presentato nell’interesse di oltre cinquecento cittadini dagli avvocati Luigi Fontanella, Laura Vassallo e Giuseppe Fontanella. Così, si tornerà davanti al giudice a fine gennaio. Con il ricorso si chiede lo stop immediato di tutte le attività di Eni sul territorio, compresa quella degli impianti ancora in marcia in raffineria, e l’avvio delle attività di bonifica. Richieste contestate dai legali della multinazionale, in giudizio con l’avvocato Lotario Dittrich. L’azione è stata proposta davanti a decine di casi di gravissime patologie e malformazioni, soprattutto neonatali, riconducibili alla presenza dell’industria pesante sul territorio locale, come indicato da una maxi perizia redatta da un pool di esperti. Il Comune si è costituito in giudizio con l’avvocato Mario Cosenza. Proprio l’ente comunale ha chiesto il riconoscimento di un fondo da ottanta milioni di euro, finanziato proprio da Eni, mettendo in luce l’attenzione massima dell’amministrazione comunale verso i processi di bonifica dell’area industriale. Già durante le precedenti udienze, sono stati ascoltati tecnici del settore, compresi quelli dell’ex provincia di Caltanissetta.