Gela. Dopo la sfuriata dei sindacati, arriva l’interrogazione
all’Ars, firmata dal deputato del Pd Giuseppe Arancio.
L’area di crisi. Neanche il dem all’Assemblea regionale, infatti, ha gradito il contenuto del provvedimento firmato dal presidente Rosario Crocetta che va a definire i parametri per il ricollocamento dei lavoratori locali rimasti senza occupazione, ad iniziare da quelli dell’indotto di raffineria. Un atto che era atteso da tempo. “La giunta regionale ha proceduto all’individuazione del bacino dei lavoratori da ricollocare, disponendo che sia costituito da coloro che si trovino in cassa integrazione o disoccupati, che abbiano avuto l’ultima occupazione nell’area di crisi, e che siano in queste condizioni già dal 12 luglio 2012. Questa data, però – spiega Arancio – rischia di lasciare fuori dal processo di ricollocazione occupazionale centinaia di lavoratori. E’ indispensabile che sia modificata, tenendo conto del reale momento di inizio della crisi dell’indotto Eni”. Per Arancio, infatti, la flessione dei comparti occupazionali che gravitavano intorno alla raffineria, e non solo, ha iniziato a farsi pesante già dal 2008. Negli scorsi giorni, forti critiche alla scelta della giunta Crocetta erano arrivate dalle segreterie confederali di Cgil, Cisl e Uil e, soprattutto, da quelle dei metalmeccanici di Fiom, Fim e Uilm.