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"Il "Presti" chiuso per fare pressioni su Torrenti", Di Pietro: "Andremo in procura a denunciare"

Gela. L’amministrazione comunale sta cercando di tirare acqua al proprio mulino politico, magari cercando di convincere qualche firmatario della sfiducia a tirarsi indietro. C’è però chi pensa che lo...

A cura di Redazione
31 agosto 2018 11:02
"Il "Presti" chiuso per fare pressioni su Torrenti", Di Pietro: "Andremo in procura a denunciare" -
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Gela. L’amministrazione comunale sta cercando di tirare acqua al proprio mulino politico, magari cercando di convincere qualche firmatario della sfiducia a tirarsi indietro. C’è però chi pensa che lo stia facendo anche “giocando sporco”. “La prossima settimana, tra lunedì e martedì, con i nostri legali andremo in procura – dice il coordinatore cittadino di Noi con l’Italia Ennio Di Pietro – la giunta sta facendo pressioni sul nostro consigliere Antonio Torrenti utilizzando la vicenda dello stadio “Presti”. Sono a conoscenza del ruolo lavorativo che riveste nel gruppo della famiglia Mendola e riteniamo che lo stadio sia mantenuto chiuso ad arte. E’ gravissimo, rasenta l’estorsione”.

Lo stesso Torrenti insieme al capogruppo Vincenzo Cirignotta sono tra i firmatari della terza mozione di sfiducia che verrà discussa venerdì prossimo in aula consiliare. “Il sindaco non sa neanche cosa significa amministrare – continua Di Pietro – lo stadio “Presti” e il Gela Calcio sono patrimonio della città. Queste forme di pressione sono inaccettabili e informeremo la magistratura”. La strada che conduce alla discussione della sfiducia continua ad essere lastricata di veleni e tentativi di far saltare il fronte dei ventuno.

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