Ragusa. La vertenza di Video Mediterraneo, il gruppo editoriale ragusano che non paga i propri dipendenti da più di 6 mesi, è approdata sul tavolo del prefetto di Ragusa per individuare una soluzione e sanare la rottura tra le parti dopo lo sciopero dei dipendenti dello scorso 12 ottobre.
Il prefetto Giovanna Cagliostro ha invitato il vertice aziendale a saldare, intanto, le mensilità del 2011 a tutti i lavoratori, anche in relazione alle notizie di aver effettuato pagamenti da parte dell’azienda solo in favore di alcuni dipendenti.
I rappresentanti dell’Assostampa di Ragusa e della Cgil hanno ribadito l’opportunità di sospendere l’avvio della procedura di licenziamento collettivo e di mantenere la cassa integrazione in deroga per tutto il 2012, così come precedentemente concordato.
«Consideriamo inaccettabile che si cancelli un pezzo di storia dell’informazione in Sicilia che rappresenta anche una parte importante della storia di questo quotidiano». Lo affermano i giornalisti de La Sicilia, dopo avere appreso «con sgomento la notizia dei 28 licenziamenti di tecnici e amministrativi di Antenna Sicilia, storicamente legata al nostro quotidiano», dopo essersi «riuniti in assemblea per discutere della grave scelta presa dalla proprietà dell’emittente».
«Riteniamo tanto più intollerabile il modo traumatico e doloroso con cui questo è avvenuto – si legge nel documento – a conclusione di una trattativa sindacale che non ha lasciato spazio a un confronto reale che portasse a un soddisfacente punto di equilibrio. Come già fatto nei giorni scorsi, confermiamo la nostra solidariet… ai lavoratori e alle loro famiglie che da ieri, per una scelta unilaterale dell’azienda, si ritrovano senza un posto di lavoro e senza garanzie per il futuro. Abbiamo deciso di sostenere con un concreto gesto di solidariet… economica i lavoratori licenziati. Inoltre l’assemblea di redazione, preoccupata dagli esiti infausti di questa vicenda – si legge ancora nel documento – ha dato mandato al Comitato di redazione di aprire un confronto con l’editore per la netta e trasparente definizione degli assetti delle diverse societ… che fanno capo alla famiglia Ciancio. Questo nell’ottica di difendere da commistioni non solo economiche l’autonomia e il prestigio del nostro quotidiano, che per anni ha fatto da capofila a tutte le aziende collegate. In questo contesto chiediamo all’azienda di garantire tutte le possibilità di sviluppo a La Sicilia, assicurandone la presenza sulle diverse piattaforme evitando che questi spazi vengano erosi dall’esterno. Pertanto – conclude il documento – l’assemblea ha affidato al Cdr un pacchetto di scioperi».