Il ponte nisseno che ha sfidato secoli, guerre e rinascite ricco di misteri e curiosità

A Caltanissetta il Ponte Capodarso resiste da cinque secoli: tra distruzioni belliche, restauri e natura, un simbolo di resilienza siciliana.

A cura di Redazione
16 settembre 2025 15:00
Il ponte nisseno che ha sfidato secoli, guerre e rinascite ricco di misteri e curiosità - Illustrazione: Sconosciuto - Luigi Santagati (2018)/Wikipedia
Illustrazione: Sconosciuto - Luigi Santagati (2018)/Wikipedia
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Un ponte che racconta cinquecento anni di storia

A pochi chilometri da Caltanissetta, immerso nella Riserva naturale di Monte Capodarso e della Valle dell’Imera Meridionale, si erge il Ponte Capodarso, una delle opere più affascinanti della Sicilia interna. Costruito nella seconda metà del XVI secolo per volere della famiglia Moncada, signori di Caltanissetta, il ponte aveva lo scopo di facilitare i collegamenti lungo la valle dell’Imera, zona strategica non solo per gli scambi agricoli, ma anche per il trasporto dello zolfo, vera ricchezza del territorio.

La sua struttura, composta da cinque grandi archi in pietra arenaria locale, rappresentava un capolavoro di ingegneria per l’epoca, tanto che divenne subito uno dei simboli di solidità e prestigio della contea. Per secoli fu attraversato da mercanti, viaggiatori e carovane che animavano le rotte commerciali della Sicilia centrale.

Guerre, crolli e rinascite

Il Ponte Capodarso non è soltanto un monumento del passato: è un testimone silenzioso delle ferite della storia. Durante la Seconda guerra mondiale, nel 1943, fu fatto saltare in aria dalle truppe tedesche in ritirata, nel tentativo di rallentare l’avanzata degli Alleati. L’esplosione ne distrusse buona parte della struttura, lasciandolo in rovina per anni.

Solo nel 1961, dopo lunghe attese e pressioni della popolazione locale, il ponte fu ricostruito, recuperando parte della sua forma originaria e restituendo al territorio un collegamento fondamentale. Oggi, anche se non più percorso da traffico intenso, resta un monumento storico, integrato nella riserva naturale che lo circonda, diventando meta di escursioni e visite culturali.

Un simbolo di resilienza della Sicilia interna

Passeggiare oggi sotto le sue arcate o ammirarlo dall’alto significa immergersi in un paesaggio che unisce natura e memoria. La pietra arenaria ingiallita, segnata dal tempo, racconta storie di fatica e rinascita, di viaggiatori che nei secoli hanno attraversato la valle. Il ponte, con la sua imponenza, è diventato il simbolo della resilienza di Caltanissetta, capace di rinascere dalle distruzioni e conservare con orgoglio i segni della propria storia.

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