Gela. I grandi gruppi navali alla ricerca di carburanti alternativi sia per tagliare i costi sia per non sforare le nuove regole imposte a livello comunitario. La filiera del gas naturale liquefatto. Così, il gas naturale liquefatto entra in scena e Gela potrebbe diventare un punto strategico. La conferma arriva direttamente da Lorenzo Matacena, amministratore delegato di Caronte&Tourist gruppo che si occupa con la propria flotta di collegare la Sicilia al resto d’Italia e alle isole minori. “I motori dual fuel – ha spiegato durante un incontro sul tema tenutosi a Napoli – potranno essere installati solo se sarà disponibile gas naturale liquefatto ma attualmente nel Mediterraneo l’erogazione di questo carburante per bunkeraggio è inesistente. Caronte&Tourist intende promuovere la realizzazione di una filiera di gas naturale liquefatto che garantisca alle nuove navi un rifornimento affidabile ad un prezzo inferiore”. Sotto questo profilo, si collocano proprio i due possibili punti strategici di Messina e Gela.
Il progetto nelle aree dismesse Eni? “Intendiamo ad esempio creare a Messina una piattaforma per il conferimento di gas naturale liquefatto – continua il manager – ad uso terrestre per rifornire il trasporto pesante da e verso Salerno, permettendogli di raggiungere tutta la Sicilia. Abbiamo presentato un progetto tutto italiano per realizzare a Gela la filiera dell’autoproduzione di gas naturale liquefatto. La scelta di Gela non è causale perché dista poche centinaia di chilometri dai pozzi libici gestiti da Eni ai quali è collegata dal gasdotto Greenstream. Fra l’altro a Gela sono già disponibili aree e infrastrutture della raffineria”. In questo modo, Matacena conferma il forte interessamento al progetto del gas naturale liquefatto. Il suo gruppo, infatti, ha già in programma l’acquisito di due navi realizzate proprio per la trazione con gas naturale liquefatto.