Gela. Una intensa puzza di pesce marcio da oltre cinque giorni invade la città durante la notte ammorbando diversi quartieri, soprattutto nella zona ad est del centro abitato, e rendendo irrespirabile l’aria. In queste ultime sere sono diversi gli accessi al pronto soccorso per malori legati alla nausea creata dal forte odore e, complice il silenzio delle istituzioni, sono diverse le ipotesi legate a questo odore misterioso che sta praticamente trasformando le nottate dei gelesi in veri e propri incubi maleodoranti.
I miasmi, sembrerebbero provenire dai resti del capannone della Pescagel, distrutto da un incendio la scorsa settimana. L’odore nei pressi del capannone è molto forte e proviene quasi certamente dalla zona delle celle frigorifere dove sono andate distrutte tra le fiamme diverse tonnellate di pesce congelato, che adesso dopo diversi giorni si sta velocemente decomponendo. È indubbio che serva una bonifica dei luoghi ma, ad oggi, per i titolari sarebbe stato impossibile procedere perchè la zona dell’incendio era ancora interessata dal rischio di crolli delle lamiere del tetto che vengono giù da diversi giorni. Solo oggi i Vigili del Fuoco hanno dato il via libera all’accesso all’area.
Il tutto è stato rallentato anche dal fatto che le ditte autorizzate che possono svolgere questo lavoro secondo legge hanno tutte chiuso i battenti la settimana di ferragosto. Oggi potrebbe sbloccarsi qualcosa, i primi mezzi per la bonifica sono arrivati in mattinata e nella giornata di oggi i resti delle celle frigorifere che contenevano il pesce, verranno irrorate con un prodotto idoneo ad abbattere le esalazioni, dopo di che si procederà alla bonifica. Negli scorsi giorni erano stati segnalati anche degli sversamenti lungo il fiume Gela. Ad oggi non è verificabile se le due cose possano essere collegate, su questo stanno indagando gli organi preposti al controllo.
Rimane senza risposta la domanda “come mai solo la sera tardi si alza la puzza?” Qualcosa non torna.
Iniziata la bonifica? Perché la puzza è puntuale anche stasera.