Il misterioso tesoro millenario di Caltanissetta, è composto da 188 fogli ed è fatto di un materiale incredibile
Psalterium Nocturnum: salterio miniato del XVII sec. conservato a Caltanissetta. Il gemello rubato: curiosità e restauro!
Tra i tesori della Biblioteca Scarabelli di Caltanissetta si cela lo splendido Psalterium Nocturnum, un manoscritto miniato in pergamena risalente al XVII secolo e conservato gelosamente tra le sale storiche. Nato nell’antico Convento dei Cappuccini, è il sopravvissuto di un doppio “salterio”: il suo gemello, lo Psalterium Diurnum, fu rubato nel 2010, ma il Nocturnum è ancora lì, con le sue grandi miniature floreali e sacre, custodito sotto la cura della stessa comunità monastica.
Arte, struttura e restauro
Composto da 188 fogli, scritti frontespizio e retro, ogni foglio presenta una miniatura a capolettera con dettagli in rosso e azzurro, mentre le copertine sono in legno e pelle, completate da borchie e piedini in metallo per il sostegno sul leggio. Lo stile della scrittura è rotunda, in latino, con eleganti lettere accentuate per l’inizio dei versetti.
Tra il 2011 e il 2012, il manoscritto è stato oggetto di un restauro meticoloso da parte della Biblioteca regionale di Palermo, che ne ha consolidato le pergamene, assicurando la sua conservazione per future generazioni.
Funzione liturgica e valore culturale
Utilizzato nella recita del Ufficio notturno, lo Psalterium Nocturnum era posizionato su un leggio durante la preghiera notturna dei monaci. Il testo, ricco di simbolismi visivi, è indispensabile per comprendere il patrimonio liturgico e artistico del convento cappuccino nisseno. La sua sopravvivenza offre una testimonianza rara: le miniature riflettono la fusione tra devozione monastica e raffinata arte sacra, mentre la pergamena e le decorazioni ne spiegano l’utilizzo concreto nei rituali religiosi.
Curiosità
Sai che lo Psalterium Notturnum è stato definito il “manoscritto gemello sopravvissuto”? Non solo fu il gemello dello Psalterium Diurnum, rubato nel 2010, ma dopo il furto restò l’unico salterio antico della Scarabelli, rendendone il valore quasi inestimabile e un simbolo di resilienza culturale
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