Il mercato a Settefarine, i malcontenti e i consensi

 
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Gela. Disapprovazione e consenso: sono questi gli umori sull’area adibita al mercato.

Con il trasferimento nella zona provvisoria di Setteferine, si torna a discutere del problema del mercato settimanale del martedì.

Le lamentele adesso cambiano completamente colore e forma e i problemi sembrano avere invertito direzione. Infatti, gran parte dei commercianti e buona parte dell’utenza trovano quest’area alternativa troppo poco vicino al centro abitato. File chilometriche di automobilisti e attese lunghe persino un’ora per chi si sposta attraverso i mezzi urbani per raggiungere il nuovo sito.

E’ stato allestito un vasto parcheggio costituito da tre sblocchi: uno per l’accesso delle auto, uno per l’uscita e uno per garantire l’entrata al mercato. Ma sia la lontananza sia la mancanza di asfalto hanno provocato dei disagi tali che la gente preferisce parcheggiare a ridosso delle carreggiate non permettendo la giusta circolazione dei pedoni.

L’area, privata, raccoglie 432 bancarelle e per ognuno di esse è previsto uno spazio ben delimitato dalle strisce. Arginato il rischio dell’abusivismo, alcuni commercianti si son sentiti abbandonati dai titolari di licenza perché a loro è stato riservata un’area poco visibile o perché non hanno ottenuto dall’Ufficio Commercio una risposta positiva alle loro richieste d’ampliamento.

Inoltre sono state accusate di ostruzionismo le amministrazioni che stamane hanno costretto gli ambulanti di godere solo di un’entrata, tenendo altri 3 cancelli chiusi e costringendo tutti alla fila e a montare la propria bancarella a tarda ora.

Ma la loro maggiore preoccupazione è la visibilità e la perdita di un certo target di clienti, quelli che al mercato vanno avendo a disposizione solo poco tempo.

Tra i consumatori invece i pareri sono discordanti. C’è chi trova il mercato disorganizzato da un punto di vista del consumo e vorrebbe che ogni area sia adibita a tema, c’è chi invece ha trovato la zona più adatta rispetto a quella precedente per una questione di agibilità nonostante la distanza dal centro.

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