Gela. I colori biancazzurri e la storica denominazione di “Gela calcio”, al centro di una contesa, che potrebbe diventare giudiziaria. Allo stato, la società “Gela calcio srls”, del presidente Cristian Paradiso, ha attivato una procedura di mediazione. Paradiso, che guida la società calcistica attualmente iscritta al campionato di seconda categoria, da due anni reclama la piena titolarità del marchio “Gela calcio” e dei colori biancazzurri, che secondo la sua versione sarebbero indebitamente utilizzati da un’altra società locale, quella del presidente Maurizio Melfa. Paradiso ha dato incarico legale, già diffidando i vertici dell’altra società. Allo stato, è stata avanzata una richiesta di mediazione, con un’istanza anche di risarcimento, per diecimila euro. Paradiso ritiene che la sua società, la “Gela calcio srls”, sarebbe stata danneggiata dalla “Società calcistica Gela”, “già Asd Amatori Gela”. “L’utilizzo indebito sia della denominazione, sia dei colori sociali sia del simbolo del delfino di fatto producono l’effetto di ingenerare confusione nel pubblico, il quale è portato a ritenere che la società-associazione convenuta sia di fatto la medesima società di quella compagine dal passato più glorioso, che, avendo militato financo in serie C1 – si legge nell’istanza di mediazione avanzata – aveva appassionato la tifoseria locale. L’obiettivo evidente è quello di identificarsi con una determinata tifoseria o assurgere a club rappresentativo di un determinato territorio”.
Paradiso si rifà alla normativa sportiva che regola la materia. Il passato glorioso del “Gela calcio” è ormai lontano, ma quel marchio e quei colori sono addirittura oggetto di contesa, in una città che cerca di rilanciarsi, anche attraverso il calcio.
ma chi va circannu aranci in terra ?