Gela. Dopo i primi episodi e i danneggiamenti, i carabinieri decisero di approfondire la posizione del commerciante Nicola Interlici.
I due incendi. Lo hanno ribadito i militari sentiti in aula davanti al giudice Mariam D’Amore. L’esercente quarantottenne e il trentunenne Giuseppe Di Noto sono finiti a processo dopo essere stati coinvolti nell’inchiesta “Fuego”. Sono accusati dei roghi di uno dei magazzini e della Smart del commerciante. Per i magistrati della procura, sarebbe stato proprio Interlici a commissionare quelle azioni, mentre Di Noto si sarebbe incaricato di assoldare due minorenni che avrebbero appiccato le fiamme. In aula, sono stati sentiti proprio alcuni dei carabinieri che effettuarono le indagini. Hanno confermato di aver avviato intercettazioni su una delle vetture del commerciante. Proprio quelle conversazioni registrate sono finite nell’indagine. La difesa dei due imputati, rappresentata in aula dall’avvocato Flavio Sinatra, ha già scelto di produrre la sentenza, diventata definitiva, di assoluzione emessa nei confronti del giovane che sarebbe stato incaricato degli incendi. I giudici del tribunale minorile di Caltanissetta lo hanno assolto negli scorsi mesi. In base a quanto emerso dall’esame dei testimoni sentiti in aula, ci sarebbe stato un accordo tra Interlici e Di Noto, proprio con l’obiettivo di danneggiare il magazzino e dare alle fiamme la Smart del’esercente parcheggiata in via Apollo, nel centro storico. Intanto, si tornerà in aula il prossimo 24 gennaio.