Il fiume poco conosciuto di Caltanissetta che custodisce una storia antica e sorprendente

Il fiume Braemi, affluente dell’Imera, scorre in provincia di Caltanissetta creando l’invaso Olivo e nascondendo una storia millenaria.

A cura di Redazione
11 settembre 2025 19:00
Il fiume poco conosciuto di Caltanissetta che custodisce una storia antica e sorprendente - Immagine di fantasia
Immagine di fantasia
Condividi

Tra le valli interne della provincia di Caltanissetta, lontano dalle rotte turistiche, scorre un corso d’acqua poco conosciuto ma fondamentale per il paesaggio del Nisseno: il fiume Braemi. Questo affluente dell’Imera Meridionale, lungo circa 40 chilometri, è uno dei protagonisti silenziosi della rete idrografica siciliana. Le sue acque alimentano l’invaso Olivo, un bacino artificiale di vitale importanza per l’agricoltura e per la regolazione idrica del territorio. Nonostante la sua apparente modestia, il Braemi attraversa un’area carica di memorie storiche e di biodiversità, che unisce geologia, archeologia e vita rurale.

Un affluente strategico dell’Imera Meridionale

Il Braemi nasce nei pressi dei Monti Erei e scorre per gran parte del suo corso attraverso il territorio di Mazzarino, fino a immettersi nell’Imera Meridionale, il più lungo fiume della Sicilia. Il suo percorso è caratterizzato da tratti incassati tra colline argillose e paesaggi rurali tipici dell’entroterra nisseno. Questo fiume ha un ruolo idrografico importante: contribuisce al bilancio idrico del sistema fluviale dell’Imera, che sfocia nel Golfo di Gela dopo aver attraversato la piana omonima. Il collegamento tra Braemi e Imera spiega anche la presenza di numerosi siti agricoli e archeologici lungo le sue sponde, eredità delle antiche civiltà che popolavano queste valli fertili.

L’invaso Olivo: una diga tra agricoltura e paesaggio

Uno degli elementi più caratteristici legati al Braemi è l’invaso Olivo, una diga artificiale che sfrutta il corso del fiume per raccogliere e regolare le acque destinate a irrigare i campi del comprensorio agricolo circostante. Questo bacino non solo garantisce risorse idriche costanti in una zona soggetta a lunghi periodi di siccità, ma ha anche plasmato il paesaggio, creando un habitat favorevole per numerose specie di uccelli acquatici e fauna tipica delle zone umide. L’invaso è diventato, nel tempo, un punto di riferimento per gli abitanti e un potenziale attrattore per chi è interessato al turismo naturalistico e al birdwatching nell’entroterra siciliano.

Le migliori notizie, ogni giorno, via e-mail

Segui Quotidiano di Gela