Il colosso di pietra tra Caltanissetta ed Enna che dal 1553 sfida il tempo
Scopri Ponte Capodarso, capolavoro del 1553 sul fiume Imera Meridionale: un’opera che unisce Caltanissetta ed Enna da quasi cinque secoli.
Un ponte rinascimentale nel cuore della Sicilia
Il Ponte Capodarso è uno dei più straordinari esempi di architettura rinascimentale siciliana, edificato nel 1553 per volere del viceré Giovanni de Vega. Situato sul fiume Imera Meridionale, rappresentava un collegamento strategico tra Caltanissetta ed Enna, due centri vitali della Sicilia interna.
Costruito interamente in pietra calcarea locale, il ponte si caratterizza per le sue ampie arcate a tutto sesto e per la solida struttura ad arco ribassato, pensata per resistere alle piene del fiume che nei secoli hanno più volte minacciato la zona. Oggi è ancora visibile in tutto il suo fascino e si trova all’interno della Riserva naturale orientata Monte Capodarso e Valle dell’Imera Meridionale.
La funzione strategica e il ruolo storico
Durante i secoli XVI e XVII, il ponte fu un nodo essenziale per i traffici commerciali e per i movimenti militari tra l’entroterra e la costa meridionale. L’arteria viaria che lo attraversava collegava i feudi dei Moncada e altri domini baronali, facilitando il trasporto di zolfo e prodotti agricoli verso i porti.
Nonostante i danni subiti nel tempo a causa delle intemperie e di parziali crolli, l’opera mantiene gran parte della struttura originale e viene considerata una delle testimonianze più importanti dell’ingegneria storica siciliana. L’area circostante, oggi protetta, è un paradiso naturalistico che permette di comprendere la perfetta integrazione tra natura e architettura tipica del Rinascimento isolano.
Curiosità: il ponte e la leggenda del “confine invisibile”
Una curiosità spesso ricordata dai visitatori è che il Ponte Capodarso segna il confine naturale tra le province di Caltanissetta ed Enna. Camminare sul ponte significa letteralmente attraversare due territori in pochi passi: un dettaglio che, nei secoli, ha alimentato storie e aneddoti sui confini feudali e sui pedaggi riscossi ai viandanti.
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