Il Centro trasfusionale è senza medici, un altro reparto rischia di chiudere

 
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Gela. Il Centro trasfusionale dell’ospedale è senza medici. I tre camici bianchi in organico sono tutti assenti a causa di malattia. Uno di questi, per essere precisi, dovrà rimanere lontano dal posto di lavoro perché incorso in infortunio. Cosi, dopo Malattie infettive un altro reparto del presidio ospedaliero “Vittorio Emanuele” rischia la momentanea soppressione. Una condizione paventata negli scorsi giorni anche dai volontari del comitato spontaneo “Gelensis populus”, coordinato dall’avvocato Liliana Bellardita.

Il separatore cellulare non funziona. Ad aggravare la situazione del Centro trasfusionale un guasto tecnico al separatore cellulare, indispensabile a garantire le aferesi a tutti i soggetti talasso-drepano. L’apparecchiatura non funziona ormai da una settimana. Il personale, per correre ai ripari, interviene manualmente. Tutto questo avviene in un periodo particolare per i pazienti talasso-drepano, il cui stato di salute diventa particolarmente labile con le temperature rigide.

Tutti i medici in malattia. Ieri era in servizio solo un medico che stamattina ha dato forfait per problemi personali. Per correre ai ripari la responsabile Annamaria Messana è stata costretta a spostarsi da Caltanissetta al reparto ubicato al primo piano dell’ospedale di via Palazzi. Per i bene informati la presenza della responsabile sarebbe servita a garantire le attività di routine anche se le emergenze ormai verrebbero dirottate tutte a Caltanissetta sulla scia di altri servizi vitali. Dalle malattie infettive alla cardiologia per citarne alcuni.

La denuncia di Gelensis populus. “I tre dirigenti medici non sono sufficienti al carico di lavoro dalla terapia trasfusionale – denuncia Liliana Bellardita – oltre alle consulenze trasfusionali, le attività di raccolta sangue ed emocomponenti e al trattamento terapeutico in aferesi programmato e urgente.

Si giunge a tale considerazione facendo un piccolissimo e semplicissimo ragionamento – spiega la coordinatrice di Gelensis populus – Considerando che i giorni di ferie spettanti ai dipendenti annualmente sono pari a 108., facendo quattro conti, sarà in servizio solo un dirigente medico nel turno antimeridiano, che potrà evadere solamente le richieste urgenti creando notevoli disagi ai pazienti talassemici che non potranno mantenere un’emoglobina pari al loro trattamento terapeutico. Considerando che da qualche giorno i medici in servizio sono solo 2 e che il terzo medico sarà in malattia, almeno fino a Gennaio 2017, è possibile immaginare i disagi che si creeranno ulteriormente”. 

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