Gela. Nel centro destra locale, c’è un “oscuro cavaliere della notte”. Lo sostiene Maurizio Scicolone, presidente dell’associazione Progetto Gela. “Forza Italia svenduta per trenta denari…”. “L’oscuro cavaliere alle ultime amministrative – dice Scicolone – era sceso avvicinandosi a Forza Italia travestito da cavaliere bianco, dichiarandosi pronto nel sostenere la candidatura a sindaco di Massimiliano Falvo, al quale il cavaliere oscuro invidiava la bellezza, rubandone subito dopo l’onore con tempestivo opportunismo, spazzando le timide truppe di una Forza Italia, svenduta per meno di trenta denari dal coordinatore regionale, il senatore Vincenzo Gibiino , all’onorevole dell’Mpa, futuro commissario cittadino di Forza Italia”. Proprio Scicolone è stato tra i promotori dell’incontro informale degli scorsi giorni, con diversi esponenti di centro destra, riuniti intorno ad un tavolo. “Il centro destra locale alla sua boriosità guerrafondaia, mascherata da colomba, contrappone i valori della dignità e dell’onore – continua – alle false demagogie di inviti al dialogo risponde con l’orgoglio di essere gelesi, non importa se di destra o di sinistra, ma con la dignità di uomini che non accettano quest’uomo violento nei confronti di una classe dirigente locale e di una base di centocinquanta iscritti e tesserati in Forza Italia.L’oscuro cavaliere si chiama Pino Federico, e pretende oggi la candidatura alle regionali in Forza Italia, poi chissà in quale lista che possa fargli conseguire l’ambiziosa elezione a sindaco, senza disdegnare però una sua sedicente, futura, candidatura al parlamento nazionale, Matteo Renzi o Silvio Berlusconi permettendo. Nessuna discussione però, nessun dibattito sulle sue pompose candidature, soltanto l’uso mediatico per mascherare la propria debolezza e presentarla in bellezza”.
“Federico rivendica l’identità politica altrui”. Tutto questo mentre un nuovo vertice è stato convocato dagli esponenti locali di Fratelli d’Italia. “Addirittura ha avuto l’ardire di presentarsi come il compattatore del centro destra solo dopo che io ho unito attorno ad un tavolo, nessuno escluso, e con pari dignità, tutti gli amici del centro destra in un momento in cui non ci sono elezioni in vista – continua Scicolone rivolgendosi a Federico – ancora una volta, Pino, non rivendicare l’altrui identità politica, sfuggendo al dialogo, non intestarti una paternità del lavoro a te estraneo. Il mondo è cambiato. I gelesi sono cambiati. Si dice che non c’è fine al peggio. Con Federico il vecchio mondo politico è garantito. Diciamo no al servilismo politico, senza democrazia, no al voto gratuito. Noi gelesi diciamo no al servilismo politico, senza democrazia, no al voto gratuito. Non posso stare dietro a chi, entrato furtivamente a casa mia, in Forza Italia, con la complicità dai soliti noti forestieri che sbandierano cariche e liste, stai lì da padrone ma in solitudine rintanato, speranzoso di rubarne l’immagine e l’identità, confidando nel silenzio dei mesi a venire, avvicinandoti alle competizioni elettorali. L’onore, la dignità, il rispetto e la forza non si comprano con i denari. Dunque io scendo il sipario, caro Pino, lasciandoti la scena in Forza Italia, partito in cui milito fuori dalla tua segreteria personale ed esprimerò il mio voto, invitandoti ad assumertene quanto meno l’identità e a rispettare le regole più elementari del confronto democratico. Sappi però che, se tu dovessi tradire il popolo delle libertà e Forza Italia, io ci sarò”.