Gela. Ha già patteggiato la condanna ad un anno e otto mesi di reclusione. Un verdetto diventato definitivo. L’indagine “Redivivi”. Così, Cristofer Tasca, coinvolto nel blitz “Redivivi”, ha deciso di chiedere una misura alternativa al carcere, dove è attualmente recluso. Il suo legale di fiducia, l’avvocato Giovanni Cannizzaro, si è rivolto ai giudici del tribunale di sorveglianza di Caltanissetta. Il legale chiede una misura alternativa alla detenzione che consenta a Tasca di scontare la condanna, diventata definitiva dopo il patteggiamento concluso davanti al giudice dell’udienza preliminare del tribunale di Caltanissetta. Per i poliziotti e per i magistrati della Direzione distrettuale antimafia di Caltanissetta, Tasca avrebbe fatto parte della rete di spacciatori vicina al gruppo Trubia, scoperto proprio con l’inchiesta “Redivivi”.