Il blitz “Parenti serpenti”, droga e furti in città: arrivano le prime richieste di riti alternativi

 
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Una delle fasi di spaccio riprese dagli investigatori

Gela. Dopo il blitz dell’ottobre di un anno fa, arrivano le prime richieste di rito alternativo per alcuni degli indagati nell’inchiesta “Parenti serpenti”. Droga e furti. Davanti al giudice dell’udienza preliminare, Ruben Licata, per il tramite dei propri difensori, ha già scelto di patteggiare la pena. Una soluzione analoga potrebbe arrivare anche per Giovanni Rinzivillo. Istanze in tal senso sono state avanzate dai legali di fiducia, gli avvocati Maurizio Scicolone e Cristina Alfieri. Il giudizio abbreviato, invece, è stato chiesto dall’avvocato Mariella Giordano, difensore di Carmelo Giorlando e Fabio Mirisola. Verso riti alternativi anche Francesco Spinello e Alessandro Di Fede, difesi dagli avvocati Rocco Di Dio e Salvo Macrì. Con il blitz “Parenti serpenti”, gli agenti di polizia del commissariato individuarono un vasto giro di droga e furti. Lo spaccio sarebbe avvenuto ad ogni ora del giorno e della sera, soprattutto nelle zone della città maggiormente frequentate da giovanissimi. 

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