Gela. Lascia il carcere e viene trasferito agli arresti domiciliari.
Il blitz “Inferis”. Il quarantaseienne Vincenzo Burgio è considerato tra gli esponenti più vicini al boss Peppe Alferi, attualmente detenuto sotto regime di carcere duro. Condannato a sei anni di reclusione, sia in primo che in secondo grado nell’ambito del procedimento scaturito dal blitz “Inferis”, Burgio ha sempre contestato le accuse. Il suo ruolo venne approfondito dai magistrati della Direzione distrettuale antimafia di Caltanissetta a seguito di una serie di intercettazioni che ne avrebbero confermato la vicinanza al gruppo capeggiato proprio da Peppe Alferi. I giudici della Corte di appello di Caltanissetta, però, hanno accolto l’istanza presentata dal suo legale di fiducia, l’avvocato Nicoletta Cauchi. La difesa ha sottolineato l’assenza di elementi che potessero giustificare ulteriormente la detenzione di Burgio. Alla fine, le sue richieste sono state accolte.