Gela. I difensori di alcuni degli imputati hanno chiesto e ottenuto un termine ulteriore per valutare gli atti che i pm della procura di Caltanissetta hanno prodotto nel corso dell’udienza preliminare scaturita dal blitz “Donne d’onore”. I magistrati nisseni, infatti, ritengono ci siano collegamenti con quanto emerso nella successiva inchiesta “Cruis”. Alcuni imputati sono coinvolti in entrambe le indagini. Solo a settembre, si entrerà nel vivo. Con il blitz “Donne d’onore”, gli investigatori hanno ricostruito i presunti contatti che il quarantatreenne Nicola Liardo, anche se detenuto, avrebbe continuato ad avere con i familiari, riuscendo a gestire un presunto giro di droga ed estorsioni.
Davanti al gup del tribunale di Caltanissetta, oltre a Liardo, ci sono Salvatore Crisafulli, Maria Teresa Chiramonte, Monia Greco, Giuseppe Liardo, Dorotea Liardo, Salvatore Raniolo, Calogero Greco, Carmelo Martines e Giuseppe Maganuco. L’indagine “Cruis”, invece, è servita agli investigatori per far luce su un vasto affare di droga, che sarebbe stato gestito dal trentasettenne Crocifisso Di Gennaro. Tra le basi dello spaccio, carabinieri e magistrati nisseni hanno individuato un bar nel cuore del quartiere Caposoprano. Ad assistere gli imputati nell’udienza preliminare dell’operazione “Donne d’onore” sono gli avvocati Giacomo Ventura, Flavio Sinatra, Carmelo Tuccio e Francesco Enia.