Si è appena conclusa la spedizione olimpica azzurra che ha regalato agli appassionati di sport emozioni a non finire e che ha tenuto incollati agli schermi della RAI milioni di persone ogni giorno. Alla fine sono state 40 le medaglie conquistate dai nostri atleti, 10 ori, 10 argenti e 20 bronzi: bottino che rappresenta il record storico per la nostra nazione e che ci racconta di un movimento sportivo che, nonostante le indubbie difficoltà, si conferma ancora una volta tra i migliori al mondo.
Dal basket giungono segnali positivi, dalla scherma più delusioni che gioie
Storicamente, una delle principali fonti di medaglie per l’Italia è stata la scherma, sport in cui le Nazioni del Vecchio Continente l’hanno fatta da padrone per più di un secolo. Questa edizione delle Olimpiadi, invece, ha segnato un punto di rottura con il passato, lasciando intendere che gli equilibri della scherma si sono spostati a Oriente grazie alla crescita esponenziale di Corea, Giappone e Cina. Per la prima volta dopo decenni, dalla scherma azzurra non è giunta neanche una medaglia d’oro né dalle prove individuali né da quelle a squadre. Sebbene alla fine non sia arrivata una medaglia, segnali positivi giungono invece dal basket azzurro. La squadra allenata da Meo Sacchetti, dopo aver conquistato il pass olimpico contro la Serbia in una partita in cui tutti davano gli azzurri per spacciati, sono riusciti a confermarsi ad alti livelli anche in terra nipponica chiudendo il girone al secondo posto alle spalle dell’Australia. Ai quarti, tuttavia, Melli e compagni hanno dovuto fare i conti con la Francia che poi ha chiuso il torneo al secondo posto ma che, contro gli azzurri, ha sudato sette camicie per portarsi la partita a casa. Proprio la prestazione contro la Francia ha fatto capire quale sia il reale livello dei nostri ragazzi che con Polonara, Fontecchio, Mannion, Melli, Pajola e Gallinari ora guardano al futuro con ottimismo. Proprio Gallinari, che al 10 di agosto, secondo le scommesse sul basket, a quota 15,00, è con i suoi Atlanta Hawks tra i favoriti per la vittoria del prossimo titolo NBA, pare essere l’uomo da affiancare ai tanti giovani come Spagnolo e Banchero, che nei prossimi anni inevitabilmente faranno il proprio esordio con la maglia azzurra.
L’atletica ci regala le gioie maggiori
Dall’atletica sono arrivate le soddisfazioni maggiori per i nostri colori. Sono ben cinque le medaglie d’oro conquistate dai nostri atleti. Cinque ori che ci fanno chiudere al secondo posto del medagliere dell’atletica alle spalle dei soliti Stati Uniti che, però, quest’anno tornano a casa senza vittorie maschili nelle prove di velocità. L’autentico protagonista di questa edizione dei Giochi Olimpici è stato infatti l’azzurro Marcell Jacobs, capace di migliorare per ben tre volte il proprio primato personale sui 100 metri e di aggiudicarsi la prova di velocità per eccellenza con un clamoroso 9’’80 che rappresenta il decimo miglior tempo mai corso sulla distanza. Jacobs è poi riuscito a bissare il successo anche nella 4×100, conquistando insieme a Tortu, Desalu e Patta l’oro olimpico con il tempo di 37’’50 che vale il sesto miglior tempo mai corso nella staffetta. Le gioie azzurre, però, non si sono fermate alle prove di velocità, ma sono giunte anche dalla marcia di 20 km e dal salto in alto. Dai 20 km di marcia sono giunti ben due ori, uno nella prova femminile con Antonella Palmisano e uno in quella maschile con Massimo Stano, entrambi non dati tra i favoriti della vigilia, ma entrambi autori di una prestazione destinata a restare nella storia dei Giochi. Il primo oro in ordine cronologico è stato invece quello di Gianmarco Tamberi che, dopo il terribile infortunio ai legamenti della caviglia destra che lo costrinse a saltare i Giochi Olimpici di Rio 2016 dove si presentava come l’uomo da battere, è riuscito nella straordinaria impresa di vincere la gara del salto in alto con la misura di 2,37 metri, in compagnia del suo amico Mutaz Essa Barshim.
Le medaglie giunte dalla sempre spettacolare vela, dal judo, dal karate, dalla boxe, dal nuoto con il solito straordinario Gregorio Paltrinieri, così come quelle giunte dal canottaggio e dal tiro con l’arco, ci raccontano di un movimento sportivo italiano che continua a essere tra i migliori al mondo. Resta però la convinzione che il record storico di medaglie, la settima posizione assoluta per numero di medaglie conquistate e il decimo posto nel medagliere ufficiale della competizione debbano rappresentare solo un punto di partenza e non un punto di arrivo.