Gela. La richiesta, indirizzata a tutti i consiglieri comunali del gruppo di centro sinistra, era stata inoltrata già a novembre. La proposta durante la discussione del bilancio di previsione. Adesso, Guido Siragusa del Polo Civico e l’altro consigliere del movimento Sandra Bennici, sono pronti a rilanciare in aula la necessità di un piano finanziario per l’utilizzo delle royalties versate da Enimed nelle casse del Comune. In sostanza, un vero e proprio documento finanziario da allegare al bilancio di previsione. Non a caso, la proposta dovrebbe essere formulata durante la seduta di domani pomeriggio, convocata per discutere il bilancio di previsione 2015, ancora da approvare. “Il piano di utilizzo delle royalties cosi come definito dal tavolo tecnico – si legge nella proposta – deve essere annualmente adottato dalla giunta ed approvato dal consiglio comunale, deve essere parte integrante della relazione di previsione programmatica al bilancio di previsione e descrive percentualmente la destinazione dei proventi incassati in sede di bilancio”.
Il piano da attuare. Per i due consiglieri, infatti, “il Comune non ha mai destinato tali somme agli scopi previsti dalla legge bensì le ha spalmate nel bilancio dell’ente senza dare al cittadino un riscontro tangibile”. Stando ai calcoli contenuti nella proposta d’atto d’indirizzo, dal 2005 Palazzo di Città avrebbe incassato da Eni, solo a titolo di royalties estrattive, una cifra non inferiore a quasi 68 milioni di euro. Inoltre, tenendo ferma l’attuale tendenza del mercato del greggio a livello internazionale, nel quinquennio 2015-2020, stando al contenuto dell’atto d’indirizzo, il Comune potrebbe incassare da Eni una cifra non inferiore ai 50 milioni di euro. Il piano finanziario dovrà avere precise direttrici nell’utilizzo delle somme incassate. Interventi per il sostegno alle imprese e alle cooperative comunque non inferiore al 20%; interventi di efficentamento energetico non superiori al 5%; interventi per fondi di micro credito a favore delle piccole e medie imprese non superiori al 10%; interventi di detassazione fiscale unicamente al sostegno delle famiglie più numerose in relazione all’Isee non inferiore al 10%; interventi per bonifiche e riqualificazioni ambientali entro il perimetro urbano non inferiori al 20%. “Il piano finanziario per l’utilizzo delle royalties – si legge ancora nella proposta – non potrà prevedere una percentuale superiore al 20% e non inferiore al 15% di quanto introitato dall’ente per interventi di copertura della spesa corrente e comunque solo per prestazioni di servizi del settore socio–assistenziale”. A definire le linee d’intervento annuali, oltre ovviamente al consiglio comunale, dovrebbe essere un tavolo tecnico formato dal sindaco o da un assessore delegato, dal dirigente al bilancio e da quattro consiglieri comunali.