Gela. Stato e regione diminuiscono i trasferimenti ai comuni. A Gela un privato dichiara la disponibilità a partecipare a parte dell’investimento per realizzare il porto e, ad oggi, tutto tace. Strano, quanto meno anomalo. Aspettiamo un magnate russo o crediamo che anche le opere pubbliche possano realizzarle i cinesi?
La Sicilia ha bisogno di infrastrutture moderne ed affidabili, afferma Ignazio Giudice, segretario provinciale della Fillea Cgil .
L’ANAS ha il dovere di dare rispose ad un territorio per troppo tempo offeso dal silenzio della politica e dalla incostanza dei governi regionali e nazionali. Questo è un momento importante per la provincia di Caltanissetta e anche per le provincie di Agrigento ed Enna che hanno una rete viaria molto simile alla nostra.
E’ un giorno importante perché inizia il conto alla rovescia per sapere l’inizio dei lavori del 2° lotto per la completare la Caltanissetta – Agrigento denominata 640 .
Vi è da fare uno sforzo collettivo e tanto le categorie regionali del settore delle costruzioni e trasporti della Cgil Siciliana ivi compresa la stessa organizzazione a tutti i livelli quanto una adeguata visione politica – istituzionale del territorio possono realmente accendere e non far più spegnere la sfida del progresso infrastrutturale e viario – turistico che darebbe un nuovo volto alla nostra città, all’intera provincia di Caltanissetta ed alla sua economia già fortemente provata dalla crisi dei Comuni che da anni non bandiscono opere pubbliche.
La Fillea CGIL osserva con attenzione i lavori di avvio del 2 lotto con l’augurio che non ci siano intoppi di natura burocratica e che le imprese affidatarie dei lavori di costruzione garantiscano diritti e sicurezza ai lavoratori oltre che qualità nella costruzione dell’opera.
Il sindacato, anche durante le fasi congressuali dell’anno scorso, ha inserito quale priorià non più rinviabile il valore della coesione istituzionale e l’invito a prendere come modello la provincia di Ragusa, dove la politica riesce a trovare unità per i grandi progetti e soprattutto riesce a dialogare con i grandi investitori privati incentivandoli ad nvestire.
Il sindacato si augura che questo metodo comportamentale delle istituzioni prenda piede per le mille emergenze he la nostra provincia affronta quotidianamente per evitare di pingerci addosso e restituire ai cittadini la speranza della normalità e delle cose giuste.
Risulta quantomeno strano che rispetto ad un imprenditore gelese che si propone di realizzare il porto (che darebbe lavoro a tanti giovani oltre che una prospettiva diversa a Gela !!!!) con parte d’investimento privato non ci si mobiliti per capire come “portare in porto il porto”. Dobbiamo prendere atto che i trasferimenti dello stato e della regione ai comuni sono drasticamente diminuiti e che di conseguenza se il privato risulta essere una persona affidabile bisogna procedere al confronto ed a comprendere la fattibilità del’opera.