Gela. Di quella società e del fatto di esserne addirittura amministratore unico non sapeva nulla. Il quarantacinquenne romeno Cristian Ciubotaru è stato assolto dal giudice Ersilia Guzzetta. Era accusato di non aver fornito agli ispettori del lavoro la documentazione richiesta. In realtà, l’imputato sarebbe stato una sorta di prestanome utilizzato in un sistema di “scatole cinesi”, poi scoperto dagli investigatori, che arrivarono ad un imprenditore locale. Il verdetto di assoluzione è stato pronunciato dopo che il difensore di fiducia, l’avvocato Angelo Cafà, è riuscito a dimostrare l’estraneità di Ciubotaru ai fatti. L’uomo non avrebbe mai saputo di essere amministratore della Acustermik srl, azienda più volte finita in indagini condotte dalla guardia di finanza.
Le verifiche sulla società. Come sostenuto dal legale, il quarantacinquenne farebbe anche fatica a comprendere la lingua italiana e, di conseguenza, non avrebbe mai potuto occuparsi della documentazione societaria. Una linea che, nonostante la richiesta di condanna arrivata dal pm Sonia Tramontana, ha convinto il giudice, che ha pronunciato un verdetto favorevole.