Gela. Tracce di idrocarburi in spiaggia e nello specchio di mare antistante il riqualificato lungomare e la sede della Guardia costiera.
A segnalare il presunto caso di inquinamento è l’ambientalista Saverio Di Blasi, presidente dell’associazione Aria nuova, che ha realizzato un nuovo dossier fotografico da sottoporre alle locale procura, presso il tribunale di contrada Giardinelli.
“Abbiamo notato, negli ultimi giorni, inquinamento da idrocarburi a mare e nella battigia – denuncia l’ambientalista Di Blasi – Gli scogli delle barriere frangiflutti sono insudiciati da chiazze nere.
Nessuno ha avuto l’interesse di tutelare la salute dei cittadini e di migliaia di bagnanti che durante il periodo estivo continuano a riversarsi lungo la costa gelese. Queste enormi chiazze di idrocarburi sembrano essere appositamente ricoperte dalla sabbia”. Secondo Di Blasi basta scavare con le mani per imbattersi in una fanchiglia nera.
Lo stesso ambientalista, negli scorsi giorni, aveva segnalato la presenza di mucillagine nello specchio di mare antistante l’ormai ex Ospizio Marino.