"Ianus", hanno discusso le difese degli imputati ritenuti direttamente coinvolti nel traffico di droga

I difensori hanno discusso per ore, perorando le posizioni dei loro assistiti, tutti imputati per le vicende del blitz "Ianus"

27 maggio 2025 20:00
"Ianus", hanno discusso le difese degli imputati ritenuti direttamente coinvolti nel traffico di droga -
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Gela.  Sono considerati direttamente coinvolti nell'affare del traffico di droga. I difensori hanno esposto le loro conclusioni, nel giudizio abbreviato scaturito dall'inchiesta “Ianus”. Per l'accusa, sarebbero state le famiglie di mafia dei Rinzivillo e degli Emmanuello a controllare i flussi della droga. Davanti al gup del tribunale di Caltanissetta, tra gli altri, hanno avanzato le conclusioni i difensori di Giuseppe Pasqualino, Fabio Palumbo, Giuseppe Domicoli, Rocco Grillo e Mirko Salvatore Rapisarda. A seguito dell'inchiesta, le loro posizioni risultarono tra quelle maggiormente riferibili al traffico di sostanze stupefacenti, garantito dai clan. Pasqualino e Palumbo sono legati da vincoli familiari e per le difese non avrebbero fatto parte di un'organizzazione strutturata. Un passaggio argomentativo che è stato richiamato più volte. Le contestazioni a loro carico sono pesanti. Pasqualino è ritenuto spalla vera e propria del presunto boss della famiglia Rinzivillo, Giuseppe Tasca, che risponde alle contestazioni davanti al collegio penale del tribunale di Gela, non avendo optato per riti alternativi. Pasqualino è difeso dagli avvocati Danilo Tipo e Flavio Sinatra mentre Palumbo dal legale Salvo Macrì, che per il suo assistito ha richiamato accuse mosse dagli investigatori rispetto all'arco di un'unica giornata. Giuseppe Domicoli, Rocco Grillo e Mirko Salvatore Rapisarda, sono rappresentati dal legale Davide Limoncello, che a sua volta è entrato nel merito dei pesanti capi di accusa mossi dai pm della Dda di Caltanissetta. Alcuni difensori proseguiranno gli interventi nel corso della prossima udienza, quando potrebbero essere valutate ulteriori posizioni, quelle di imputati per i quali era stato deciso un iniziale stralcio, si tratta di Manuel Ieva, Samuele Rinzivillo e Vincenzo Donzella. Era stata stralciata pure la posizione di Giovanni Rinzivillo. Vent'anni di detenzione è la conclusione della Dda per Giuseppe Pasqualino e Giuseppe Domicoli. Diciotto anni invece per Crocifisso Di Gennaro, che gli inquirenti ritennero nuovo riferimento della famiglia Emmanuello di Cosa Nostra, e per Mirko Salvatore Rapisarda. A capo dei Rinzivillo, ci sarebbe stato Giuseppe Tasca, rinviato a giudizio insieme ad altri coinvolti. Quindici anni e quattro mesi a Salvatore Nocera e quattordici anni per Alessandro Peritore, Giacomo Di Noto e Nicola Palena. Tredici anni e quattro mesi a Vincenzo Romano, dodici anni e otto mesi a Vincenzo Scerra, dodici anni per Salvatore Azzarelli, Giuseppe Borgese, Alessandro Pellegrino, Fabio Palumbo e Angelo Lorefice, dieci anni e otto mesi per Rocco Grillo, Diego Milazzo, Mohamed Matar Hassan Omar e Giuseppe Sicurella, nove anni e quattro mesi per Massimiliano Astuti e Giuseppe Sinatra, nove anni per Daniele Mangiagli, otto anni a Rocco Rinzivillo (1979), sette anni e quattro mesi a Luigi Scuderi, sei anni e otto mesi per Dario Gagliano, Rocco Rinzivillo, Antonio Rapicavoli, Carmelo Scilio e Giuliano Giovanni Scordino, sei anni a Salvatore Taormina, Giuseppe Verdelli, Emanuele Pantano, cinque anni e quattro mesi per la posizione di Alberto Pasquale Di Dio e per quella di Luca Marino, quattro anni e otto mesi a Graziana Domicoli e Giuseppina Bonanno, quattro anni al collaboratore di giustizia Calogero Orazio Peritore e per Antonio Solazzo. Tra le parti civili, c’è il Comune di Gela, su mandato dell’amministrazione, rappresentato dall’avvocato Giusy Ialazzo. Sono parti civili inoltre il Ministero dell’interno, attraverso l’Avvocatura dello Stato (con il legale Giuseppe Laspina), il Comune di Canicattì e un’associazione antiracket. Sono a processo presso il collegio penale del tribunale di Gela, uno dei presunti capi Giuseppe Tasca e ancora Vincenzo Alberto Alabiso, Rosario Greco, Benedetto Giuseppe Curva’, Ignazio Agro’, Loredana Marsala, Marius Vasile Martin, Vincenzo Mazzola, Diego Milazzo (1984), Morena Milazzo, Orazio Monteserrato, Brahallan Ivan Escobar Buritica, Gianluca Attardo, Maurizio Domicoli, Dario Rinzivillo, Andrei Pascal, Filippo Scordino e Giuseppe Terrasi. Gli imputati sono rappresentati dagli avvocati Davide Limoncello, Carmelo Tuccio, Angelo Cafà, Cristina Alfieri, Rosario Prudenti, Rocco Cutini, Domenico Cacocciola, Maria Lucia D’Anna, Salvatore Bruzillà, Dario Polizza Favaloro, Salvatore Pace, Giuseppe Cascino, Luigi Zinno, Andrea Giannino, Alfonso Abate, Luca Cianferoni, Antonio Montana, Calogero Meli, Gioacchino Marletta, Debora Speciale e Giuseppe Dacquì, Gioacchino Mule’, Salvatore Pennica, Nicoletta Cauchi, Giovanni Lomonaco, Gaetano Rizzo, Giovanni Salvaggio, Adriano Falsone, Calogero Lo Giudice, Fabrizio Bellavista, Calogero Meli, Paolo Ingrao, Matteo Anzalone, Rosanna D’Arrigo e Teresa Raguccia.

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