"Ianus", condanne per il traffico di droga: contestazione mafiosa ridimensionata, risarcimento in favore del Comune

A reggere sono le accuse legate principalmente al traffico di droga, con i gelesi che avrebbero stretto forti rapporti economici con agrigentini, catanesi e canali della zona di Ragusa

A cura di Rosario Cauchi
21 luglio 2025 19:58
"Ianus", condanne per il traffico di droga: contestazione mafiosa ridimensionata, risarcimento in favore del Comune -
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Gela.  Come abbiamo riferito, sono state pesanti le condanne emesse dal gup del tribunale di Caltanissetta, Lorena Santacroce, al termine del giudizio abbreviato scaturito dall'inchiesta “Ianus”, condotta dalla Dda nissena e dalla polizia che fecero luce su un traffico di sostanze stupefacenti, con base in città. In totale, sono trentacinque gli imputati ritenuti responsabili, anche se la contestazione di mafia è venuta meno per tutte le posizioni. A reggere sono le accuse legate principalmente al traffico di droga, con i gelesi che avrebbero stretto forti rapporti economici con agrigentini, catanesi e canali della zona di Ragusa. Le pene maggiori sono state imposte, come abbiamo riportato, a Giuseppe Pasqualino e Salvatore Mirko Rapisarda, con vent'anni di reclusione ciascuno. Sedici anni e quattro mesi per un altro imputato collocato nella struttura portante del traffico di droga, Giuseppe Domicoli. Quindici anni e sei mesi di reclusione a Salvatore Nocera. Undici anni e quattro mesi a Giuseppe Borgese. Nove anni e nove mesi a Diego Milazzo, nove anni e quattro mesi per Giuseppe Sicurella, nove anni e un mese per Angelo Lorefice, nove anni a Fabio Palumbo. Otto anni e dieci mesi a Salvatore Azzarelli e Rocco Grillo, otto anni e nove mesi a Mohamed Omar, otto anni a Rocco Rinzivillo (1989), otto anni e due mesi in continuazione per Vincenzo Romano, sette anni a Manuel Ieva (assolto dall'accusa di mafia e da quella legata all'organizzazione per la droga), sei anni e otto mesi per le posizioni di Antonio Rapicavoli e Carmelo Scilio, sei anni e due mesi a Giuseppe Sinatra, sei anni a Crocifisso Di Gennaro (era indicato ai vertici del gruppo degli Emmanuello ma è venuta meno l'accusa di mafia oltre a quella dell'associazione per il traffico di sostanze stupefacenti), cinque anni e quattro mesi per Luca Marino, cinque anni e due mesi per Giuliano Scordino, quattro anni e otto mesi a Emanuele Pantano, quattro anni e cinque mesi a Massimiliano Astuti, quattro anni ad Alberto Pasquale Di Dio, quattro anni in continuazione al collaboratore di giustizia Calogero Peritore, quattro anni anche ad Antonio Sollazzo e Salvatore Taormina, tre anni e sette mesi per Alessandro Peritore, tre anni e quattro mesi a Nicola Palena (assolto dal capo relativo all'associazione per il traffico di droga), tre anni a Giuseppina Bonanno, Giacomo Di Noto (in continuazione), Graziana Domicoli, due anni e sei mesi per il collaboratore di giustizia etneo Salvatore Castorina, due anni a Luigi Scuderi (in continuazione), Giuseppe Verdelli. Assolti Alessandro Pellegrino, Dario Gagliano e Salvatore Mezzasalma (difesi dai legali Flavio Sinatra e Gioacchino Marletta), Rocco Rinzivillo (1978) (con il legale Rosario Prudenti), Giuseppe Alaimo (con i legali Giuseppe D'Acqui' e Giacinto Paci), Daniele Mangiagli (con l'avvocato Franca Auteri), Vincenzo Scerra (rappresentato dall'avvocato Adriano Falsone) e Giuseppa Lauretta (difesa dal legale Danilo Tipo). Nel dispositivo rilasciato dal gup, è riconosciuto il diritto al risarcimento del danno per il Comune (con il legale Giusy Ialazzo), per il Ministero dell'interno (con l'avvocato Guiuseppe Laspina), per il Comune di Canicattì e in favore della “Rete per la legalità Sicilia”. Le motivazioni verranno depositate nel termine dei prossimi quindici giorni.

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