Gela. Cinquanta ettari di area protetta andati in fumo e un’indagine per cercare di risalire agli autori di una serie di roghi che, lo scorso mese, ha messo a rischio la Riserva orientata Biviere. Emilio Giudice, tra i responsabili della Lipu locale, che gestisce il sito, è stato sentito dai militari della capitaneria di porto, dopo aver presentato un esposto su quanto accaduto. “Quegli incendi sono stati dolosi, non c’è alcun dubbio – spiega – in passato, ne abbiamo subiti diversi, ma questa volta è chiaro che chi ha agito l’ha fatto con precise intenzioni, colpendo in aree difficili da raggiungere”. Non sarà semplice cercare di ripristinare quanto mangiato dal fuoco, compresa una fauna ultradecennale. “Il fuoco ha distrutto pure la segnaletica che avevamo predisposto, mettendo in pericolo i sentieri – continua – anche per gli alberi bisognerà ripartire da zero. Fortunatamente, le fasce parafuoco hanno retto, aiutando le squadre dei vigili del fuoco intervenute. Senza controlli, tutto è difficile e spesso gli incendi di aree incolte non vengono bloccati sul nascere”. Gli inquirenti starebbero valutando diverse piste, partendo proprio dall’impressionate sequenza di fuoco delle scorse settimane. Giudice, però, ribadisce chiaramente che la zona della riserva è al centro di molti interessi. “Basta considerare l’attualità degli ultimi mesi per capirlo – conclude – siamo in una zona che ricade in progetti come quello per il nuovo gasdotto Italia-Malta. Gli interessi sono tanti e noi siamo chiamati a rilasciare pareri, nonostante l’esiguità del personale. Ovviamente, saranno gli inquirenti a fare luce”.
I progetti nell’area. Ad inizio giugno, il ministero dell’ambiente ha fatto notificare alla Regione e al governo maltese una comunicazione, con la quale si chiede di verificare il rispetto dei vincoli del piano Natura 2000, nella procedura che dovrebbe condurre alla realizzazione del gasdotto, con una base lungo la costa locale, proprio a ridosso della zona protetta. Le aree rientrano nel sito di interesse comunitario Biviere-Macconi, ma anche nella zona di protezione speciale Torre di Manfria-Biviere-Piana di Gela e nella important bird area Biviere-Piana di Gela.
Criminali, spero che vi prendano, vi sbattano in cella e buttino la chiave!
Il gasdotto mettetelo a casa vostra !!?