Gela. Esporre a scuola i beni culturali custoditi nei magazzini del museo: è un obiettivo cui lavora il.Liceo classico “Eschilo”, seguendo le opportunità per la valorizzazione del patrimonio culturale siciliano date dalla Carta di Catania. Scopo del documento quello di ridare luce ai reperti che giacciono da anni nei depositi e magazzini delle strutture museali della Regione e che possono essere esposti in luoghi pubblici o privati aperti al pubblico. Di questa strategia di rilancio si è parlato in un incontro online promosso dalla scuola diretta da Maurizio Tedesco, al quale hanno partecipato la sovrintendente ai Beni culturali di Caltanissetta Daniela Vullo, il direttore del Parco archeologico Luigi Maria Gattuso e Rosalba Panvini, già sovrintendente ai Beni culturali di Catania e docente universitaria nell’ateneo catanese. Proprio la Panvini è ideatrice della Carta di Catania, sulla quale si è soffermata dialogando con i trentuno studenti del Liceo classico che partecipano, con la guida della prof.ssa Maria Concetta Goldini, ad un progetto Pon sull’Ethos
Grande rilevanza ha avuto il tema dell’archeologia che riguarda da vicino la storia di Gela. Il dirigente scolastico Maurizio Tedesco ha evidenziato l’importanza di un’ esposizione nell’istituto dei reperti contenuti nei magazzini, per dare agli studenti la possibilità di conoscere e approfondire storia e archeologia da vicino predisponendo precisi percorsi tematici. Da parte della sovrintendenza e del parco archeologico ampie aperture verso questa possibilità, sottolineando la necessità di una preventiva opera di inventariazione e catalogazione delle opere e una verificata sicurezza dei locali. La Carta di Catania, già varata dall’assessorato regionale ai Beni culturali, si conferma come un documento potenzialmente rivoluzionario per una nuova fruizione del patrimonio siciliano e proprio dal Liceo classico di Gela si potrebbe partire con il primo progetto.