“I ragazzi delle risse non sono mafiosi”, Caponetti sulla chiusura del Bite: “L’atto potrebbe essere rivisto”

 
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Il presidente dell'antiracket Renzo Caponetti

Gela. “La vicenda del Bite non ha nulla a che vedere con la mafia. I ragazzi delle risse non sono mafiosi. Sono balordi che bisogna isolare”. La chiusura imposta al locale. Il presidente dell’associazione antiracket Renzo Caponetti esclude che i week end conditi da risse siano programmati da gruppi criminali organizzati. “Non sono vicende che vengono programmate per danneggiare un singolo locale o un’attività commerciale – dice ancora – purtroppo, siamo davanti a giovani che arrivano a picchiarsi a sangue per motivi banali. Invito tutti gli imprenditori e gli esercenti della città a segnalare queste vicende e, se ne hanno la possibilità, a cercare di selezionare la clientela”. Intanto, lo stesso Caponetti non esclude che il provvedimento di chiusura, per venti giorni, imposto ai titolari del “Bite” possa essere rivisto. “Il provvedimento firmato dal questore – conclude – ha sicuramente un fondamento che lo ha giustificato. Bisogna considerare, però, che i titolari del locale hanno sempre cercato di evitare eventi di quel tipo. Parliamo di imprenditori che si sono messi in gioco in un periodo economico certamente non semplice. Non escludo che il provvedimento possa essere rivisto, anche prima della scadenza dei venti giorni”.

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