Gela. I pm della Dda di Caltanissetta e i carabinieri del reparto territoriale ritengono di aver scoperto un florido asse della droga, che si muoveva lungo tre province, con base strategica in città. Il quarantaseienne Giacomo Gerbino avrebbe controllato un giro d’affari da quasi quarantamila euro al mese, nonostante la sottoposizione agli arresti domiciliari e il coinvolgimento nell’inchiesta antimafia “Malleus”. Per gli inquirenti, era lui il broker della cocaina, dell’hashish e della marijuana che arrivavano nelle piazze di spaccio locali. Dopo gli arresti effettuati a conclusione dell’inchiesta “Boomerang”, domani gli indagati si presenteranno dal giudice delle indagini preliminari, per gli interrogatori di garanzia. Toccherà a Gerbino e al suo presunto braccio destro, il trentaquattrenne Salvatore Gambino, entrambi detenuti. Interrogatori di garanzia anche per quelli che avrebbero fatto da corrieri della droga, Salvatore Piva, Carmelo Pelligra, Bartolomeo Palmieri e Salvatore Biundo (a loro volta sottoposti alla misura della custodia cautelare in carcere).
Detenuti sono inoltre Rocco Carfì, Gaetano Renna, Giuseppe Celona, Giuseppe Iapichello, Gianfranco Vasile e i presunti fornitori Fortunato Vella, Giovanni Tumino e Virgilio Terranova. Gli arresti domiciliari sono stati imposti ad Emanuele Iapichello e Salvatore Raniolo.