I presunti affiliati al clan Alferi, in aula le denunce contro un collaboratore di giustizia

 
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Immagini di repertorio

Gela. Due denunce presentate contro il collaboratore di giustizia Emanuele Cascino, che con le sue dichiarazioni ha consentito agli investigatori di fare luce sull’organizzazione del gruppo Alferi. L’ex fedelissimo del boss Peppe Alferi da tempo ha scelto di collaborare con i magistrati della Dda di Caltanissetta. Nel corso del dibattimento scaturito da una delle costole dell’inchiesta “Inferis”, dal collegio difensivo è arrivata la richiesta di produrre le due denunce, risalenti allo scorso luglio, che farebbero emergere presunte minacce e intimidazioni da parte dello stesso Cascino, che avrebbe ancora diversi contatti in città, nonostante la sottoposizione al programma di protezione per i collaboratori. A processo ci sono Francesco D’Amico, Felice Eros Turco, Giuseppe Vinci, Gianfranco Turco, Francesco Alma e Rosario Consiglio

Sono tutti ritenuti vicini al gruppo Alferi e al giro di estorsioni che sarebbero state imposte ad imprenditori locali. Parte civile è la società Mondello spa di Emanuele Mondello (rappresentato dall’avvocato Vittorio Giardino), che avrebbe subito frequenti richieste di denaro. Il collegio penale del tribunale, presieduto dal giudice Miriam D’Amore (a latere Marica Marino e Antonio Fiorenza) ha acquisito le denunce presentate contro Cascino, che potrebbero essere valutate anche al momento del verdetto finale. Il contenuto, per i difensori degli imputati, potrebbe incidere sull’attendibilità delle dichiarazioni fino ad ora rese dal collaboratore, che si è autoaccusato di danneggiamenti ed estorsioni, commessi per conto del gruppo Alferi.

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