Gela. I presidi verranno mantenuti anche nel corso della manifestazione organizzata per domani con l’obiettivo di opporsi al disimpegno di Eni. La protesta al Green Stream. Gli operai dell’indotto, proprio in queste ore, hanno spinto i sit in fin davanti l’ingresso principale dell’impianto Green Stream a Piana del Signore, nodo cruciale per il passaggio del gas dalle coste del nord Africa a quelle locali, e lungo i ponti d’acceso alla raffineria. “Siamo molto stanchi – dicono gli operai arrivati al settimo giorno di protesta – in ogni caso, se non dovessero arrivare risposte, siamo già pronti ad alzare l’intensità della protesta”. Sia lungo la 117 bis Gela-Catania sia sulla 115 Gela-Vittoria, gli operai dell’indotto Eni continuano a rallentare il transito dei veicoli di passaggio. Dopo le iniziali titubanze, operai e sindacati hanno deciso di portare la protesta davanti al Green Stream. Allo stato attuale, nessuno entra nelle sale di controllo anche se il passaggio del gas viene comunque assicurato.
“Eni deve garantire la sicurezza in fabbrica”. Sul fronte raffineria, il cambio turno serale verrà garantito nonostante i presidi organizzati lungo le strade d’accesso alla fabbrica. “Non vogliamo tirare troppo la corda – ammettono i lavoratori – si tratta di ragioni di sicurezza anche per gli operatori in servizio già da quasi ventiquattr’ore in raffineria”. La questione sicurezza viene rilanciata dai sindacati del settore chimico. “Eni deve parlare con il sindacato – spiega il segretario provinciale della Femca Cisl Francesco Emiliani – non può organizzare turni di ventiquattr’ore con operatori troppo stanchi per garantire gli standard di sicurezza fissati dai protocolli. Non si può agire in questo modo e poi lamentarsi di eventuali incidenti. Se l’azienda non dovesse convocarci, ci rivolgeremo alla prefettura. Siamo solidali con la protesta ma non possiamo mettere a rischio l’incolumità di chi sta lavorando in raffineria e agli impianti del Green Stream”.
Il consiglio comunale si riunisce a Roma. Dopo la manifestazione di domani, invece, una delegazione di operai e consiglieri comunali partirà per Roma. Il civico consesso si riunirà in seduta davanti al Ministero dello sviluppo economico, dove nelle stesse ore si tiene un vertice legato proprio al caso Eni e agli sviluppi del protocollo d’intesa.
Molti impiegati Enimed hanno preso servizio. Intanto, nelle scorse ore, dopo giorni di fermo, un gruppo d’impiegati Enimed ha fatto ingresso nell’area degli uffici lungo la 117 bis, nonostante la presenza di un sit in di operai dell’indotto. Non è mancata tensione, con i lavoratori in protesta che hanno applaudito ironicamente gli impiegati Enimed. In realtà, il fronte di chi ha scelto di prendere ugualmente servizio non è stato così compatto: alcuni impiegati, alla fine, non hanno fatto ingresso negli uffici, astenendosi dal lavoro. Insomma, la tensione continua ad essere molto alta.