I leghisti gelesi a Pontida…c’erano una volta i “terroni” meridionali di Bossi: Giudice, “Salvini è un leader moderno”

 
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Gela. Un tempo, erano la secessione, la Padania libera, le invettive

di Bossi contro i “terroni” meridionali.

I leghisti gelesi. Oggi, invece, a Pontida, per il raduno dei leghisti, proprio i terroni affollano gli stand, seguono il nuovo leader Matteo Salvini che si prende il palco principale e Umberto Bossi, praticamente, non sanno neanche chi sia, relegato dietro ad un palco, senza neanche la possibilità di prendere la parola, troppo alto il rischio di contestazioni. A Pontida, si è visto anche un drappello di gelesi, alcuni arrivati appositamente dalla Sicilia, altri da tempo residenti al nord. Tra i fedelissimi di Matteo Salvini, ormai da tempo, c’è anche l’imprenditore Antonio Giudice, due anni fa candidato a sindaco proprio sotto le insegne di Noi con Salviuni, il movimento varato dal leader leghista per far breccia anche al sud. Formazione politica di destra, quella di Giudice, e la convinzione che il discorso leghista possa avere basi di consenso non solo al sud, ma anche in città. Ha appena lasciato il raduno di Pontida, dopo l’ultimo discorso di Salvini. “Non vedo alcuna incoerenza nella presenza di meridionali al raduno di Pontida – dice Giudice – per me, è il terzo anno consecutivo. Matteo Salvini è un leader politico moderno, che si rifà ad un’idea di destra che, forse, in Italia si era persa. Non sono più i tempi di Bossi”. Oggi, la dialettica salviniana non sputa più addosso ai “terroni” meridionali, ma fa leva soprattutto sui migranti, che “vanno fermati” quando arrivano in Italia, e su un certo senso di paura collettiva, con tanto di sostegno all’uso di armi per la difesa personale. “Non parlerei di destra nazionale – dice ancora Giudice di ritorno da Pontida – quello della Lega di oggi è un posizionamento politico nell’area di centrodestra. Apprezziamo il modello dei Le Pen in Francia ma parliamo anche con Forza Italia. Lo fa Salvini a livello nazionale, lo facciamo noi in città. Alle regionali, appoggeremo la candidatura alla presidenza di Nello Musumeci. Probabilmente, presenteremo una lista unica insieme a Fratelli d’Italia? Il candidato all’Ars? Potrei essere io, ma ci sono anche altri nomi. C’è il consigliere comunale Salvatore Farruggia o, magari, un esponente di Fratelli d’Italia. Decideranno i vertici regionali”. Insomma, i “terroni” a Pontida non sono più una novità, anzi seguono la causa e trovano consensi. “A breve – conclude Giudice – entrerò a far pare del direttivo della Lega a Vercelli, dove da anni ho la sede legale della mia azienda. Me l’hanno chiesto leghisti storici di quella zona e ho accettato di buon grado. A Pontida, ho avuto modo di stare insieme a leghisti che fin dall’inizio seguono il partito. C’erano Margherita Candeli, Vanna Ventura, Michela Rosetta, che è sindaco a San Germano Vercellese, ma anche Elena Gobbi”. Non sono più i tempi di Bossi, un gelese entra nel direttivo vercellese dei leghisti e, oggi, i “terroni” meridionali non sono più un problema, fanno più audience le parole di fuoco contro i migranti che “invadono l’Italia”.

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