Gela. Ormai cinque anni fa, quando era ancora aperto il cantiere per la realizzazione di un tratto del nuovo lungomare, gli ispettori accertarono alcune presunte irregolarità nella gestione dei piani di sicurezza dell’azienda catanese che si era aggiudicata l’appalto. Venne effettuato un accesso e partirono le segnalazioni che hanno poi portato a processo due tecnici del Comune, incaricati di seguire tutte le procedure dei lavori. Davanti al giudice Tiziana Landoni sono chiamati a rispondere alle accuse. Sotto esame è finito il contenuto del piano operativo di sicurezza e del piano sicurezza e coordinamento. Per gli ispettori, ci sarebbero state delle difformità che però in aula non sono emerse. Nel corso dell’esame di uno degli ispettori impegnati nei controlli, è stato accertato che anche le note di aggiornamento vennero redatte di modo da evitare eventuali discrepanze. Particolare messo in evidenza dai legali di difesa, gli avvocati Antonio Gagliano, Rocco La Placa e Michele Aliotta.
Anche il pm Tiziana Di Pietro, nel corso dell’esame, ha comunque confermato la presenza della documentazione necessaria. Per gli ispettori, possibili violazioni però ci sarebbero state nella fase di fornitura del calcestruzzo. I tecnici a processo, nel corso delle indagini, hanno sempre ribadito la regolarità degli accertamenti sui piani forniti dall’azienda.