Gela. I dipendenti della Ghelas, la municipalizzata controllata dall’ente comunale, hanno dichiarato lo stato di agitazione. Garantiranno solo le attività ordinarie e le eventuali grandi emergenze. Una scelta maturata a conclusione dell’assemblea, convocata dai sindacalisti dell’Ugl, con il rappresentante Gianmatteo D’Arma e il segretario confederale Andrea Alario. “I punti interrogativi più pesanti, purtroppo, rimangono tutti senza risposta – dice Alario – ci sono i continui ritardi nel pagamento degli stipendi e il mancato versamento del trattamento di fine rapporto. Abbiamo notato che l’amministrazione comunale e il management della Ghelas tendono a dare spiegazioni in contrasto tra loro”.
I vertici sindacali, davanti allo stallo, hanno deciso di chiedere un incontro proprio con l’amministrazione comunale e i manager di Ghelas. “Per ora – conclude Alario – abbiamo dichiarato lo stato di agitazione, ma non escludiamo l’avvio di ore di sciopero”. Anche alla Ghelas, la “cura” Messinese sembra sortire pochissimi effetti, nonostante la scelta di darla in mano all’ex sindaco Franco Gallo, funzionario regionale dell’Irsap.
Per quando riguarda la Ghelas, secondo il mio modesto punto di vista, è come quel paziente che è tenuto artificialmente in vita. A questo punto mi chiedo: ci sarebbero due soluzioni, una è quella di staccare la spina e l’altra quella di affidarle dei lavori anche aggiuntivi. Personalmente, opterei per altri lavori aggiuntivi, Perchè? Se il comune, anziché esternalizzare certi servizi li affiderebbe alla Ghelas, risparmierebbe molto, per il fatto che da una parte anticipa la somma del costo dei lavori, ma dall’altra, il comune potrebbe ricavare il ritorno sotto forma di dividendo. ( MI chiedo: a chi conviene tenere la situazione sempre sul filo del rasoio? Perché non rompono gli indugi una volta per tutte?