Gela. Stefano Scepi, che ha guidato i Giovani Democratici, l’aveva già preannunciato. Lui e il gruppo prendono le distanze dalle scelte assunte dalla segreteria cittadina del Pd. I Giovani Democratici l’hanno ufficiliazzato ieri sera, nel corso di una direzione appositamente covocata. Per loro, niente “partito della città”, magari con alleanze tra pezzi di centrodestra e centrosinistra. “Il primo punto di partenza è quello di prendere coscienza del fatto che puntualmente le elezioni amministrative si trasformano in una vera e propria kermesse dove a tessere le fila sono i “dinosauri” dello scenario politico locale – dicono i giovani dem – non ci piacciono le strategie che porterebbero a questo partito della città e non ci piacciono i grandi vecchi che negli ultimi anni, e per ultimo durante la seduta che ha portato alla sfiducia dell’amministrazione Messinese, hanno dato uno spettacolo indegno ed egoistico mentre gli atavici problemi della città vengono lasciati in disparte”. Scepi e i componenti del gruppo dicono no alla strategia del segretario cittadino Peppe Di Cristina. “Non vogliamo assolutamente che in vista di una nuova campagna elettorale questi personaggi passino per i salvatori della patria e che puntualmente riempiano i gelesi di promesse che non verranno realizzate – aggiungono – nessun risentimento verso gli organi del Partito Democratico con cui si è condiviso un grande percorso e da cui si è ancora sicuri si possa ricostruire quel centrosinistra ormai quasi sparito del tutto”.
Il gruppo, però, sembra strizzare l’occhio politico al civismo, fuori dai partiti. “Le dimostrazioni dei “grandi” non sono state delle migliori e la città ha continuato ad alimentare disprezzo e disappunto – continuano – mentre noi giovani abbiamo raggiunto grandi risultati nelle politiche giovanili. Davanti a queste realtà, crediamo che non esistano appartenenze politiche ma soltanto i giovani di questa e per questa città, pertanto il progetto dei Giovani Democratici si evolve guardando anche all’idea civica con cui il gruppo stesso sta lavorando con diverse altre realtà locali”. Scepi e i giovani che hanno messo su il gruppo dem adesso abbracciano la campagna social contro i “dinosauri” e si preparano ad unirsi a gruppi civici, che probabilmente non seguiranno la strada tracciata dal Pd.
Dico bravissimi ai giovani, fate sentire la vostra voce. A prescindere che la crescita è solamente qualche decimale di punto, ma nelle migliori delle ipotesi che la crescita, magari per qualche miracolo superasse il 2% non risolverebbe i problemi occupazionali e delle famiglie.( Per il fatto che la tecnologia produce quello che una volta si produceva attraverso i lavoratori. Bastava un 2% di crescita è voilà: si ripartiva con i posti di lavoro, con i redditi, con i consumi e con quello, anche le speranze individuali e collettive. Oggi è tutto piatto, la rassegnazione a preso il posto della speranza, proprio per il fatto che l’economia finanziaria ha preso il sopravvento su quella reale, producendo solo diseguaglianze, perchè il 10% ha in mano il 60% del PIL e quel 90%: il misero 40%sempre del PIL. Da dove inizierei personalmente per provare ad invertire la rotta? 1 ,attraverso il reddito garantito, ma mancano le risorse. 2, i lavori pubblici dovrebbero essere gestiti, da aziende pubbliche. Vero, che molti dipendenti per eccesso di sicurezza produrrebbero il 70%, ma il 70 non è lo zero, anche se è una percentuale inferiore a quella del libero mercato, ma che si potrebbe rivelare un volano di crescita, per il fatto che i redditi producono consumi, senza trascurare il fatto che dalle nuove aspettative collettive si potrebbero innescare gli anticorpi per evitare che le città diventino dei deserti. ( Con un’occhio particolare ai giovani che sono la vera risorsa).
Scusate, ma quali sono i “grandi risultati nelle politiche giovanili” di Scepi e del suo gruppo di Giovani DEM?