Gela. Il sindaco Domenico Messinese, dalla sua lista di possibili appoggi
politici, può depennare quello del Partito Democratico. 
I dem sfiduciano Messinese. Dopo una direzione cittadina durata quasi quattro ore, i dem hanno deciso di sostenere la mozione di sfiducia. E’ passata la linea del segretario cittadino Peppe Di Cristina che, dopo l’incontro di ieri in municipio con Messinese, non aveva comunque escluso un coinvolgimento del partito in un eventuale governo della città aperto ai partiti, quelli che contano a livello elettorale. “Non è una prospettiva che si può concretizzare a breve termine – dice Di Cristina a conclusione della direzione – abbiamo deciso di sostenere la mozione di sfiducia già presentata, ma integrandola con un nostro documento”. I dem, quindi, salvo ripensamenti, chiudono la porta al sindaco Domenico Messinese e ai suoi uomini, appena riconfermati in giunta.
La sfiducia, adesso, la sostengono anche le “colombe” dem che non avevano disdegnato l’ipotesi di entrare in giunta, per realizzare alcuni punti cardine di un eventuale programma condiviso con il sindaco. A questo punto, i sostenitori della sfiducia a Messinese salgono a quota ventuno. Ci sono i dieci consiglieri del gruppo di centrodestra, gli indipendenti Vincenzo Cirignotta e Angela Di Modica, i quattro consiglieri grillini e i cinque dem, che potrebbero salire a quota sei qualora Antonio Torrenti entrasse nel partito, come ha già chiesto da tempo. 
Probabilmente, i democratici, alla presenza del neo deputato regionale, il riconfermato Giuseppe Arancio, hanno capito che colorare la giunta con tonalità dem, senza avere vere certezze di successo politico, avrebbe potuto calare altri pesi sulle loro spalle, da aggiungere a quelli che ancora si fanno sentire dopo l’esperienza della giunta Fasulo. A questo punto, tenteranno di entrare dalla porta principale del municipio, ma solo dopo le prossime amministrative.
