Gela. In vista dell’incontro ministeriale del prossimo 4 maggio, tutto incentrato sugli sviluppi del protocollo d’intesa Eni del novembre di tre anni fa, sono iniziate le riunioni preliminari tra i sindacati di categoria e quelli confederali.
La riqualificazione degli operai dell’indotto. Al centro delle valutazioni, ci sono soprattutto i prossimi mesi nell’indotto della raffineria di contrada Piana del Signore. I sindacati dei metalmeccanici e degli elettrostrumentali sono chiari nelle loro posizioni, anche con l’avvio dei nuovi lavori lo spazio va concesso agli operai inseriti nelle liste di disponibilità. Quindi, spazi di manovra minimi per eventuali ingressi esterni. Non a caso, negli ultimi giorni, è finito ancora al centro dell’attenzione il caso della Nuova X Gamma, azienda impegnata nel settore dei controlli non distruttivi in raffineria, che sta utilizzando un operatore esterno dopo però aver licenziato quattro dipendenti. Un ingresso comunque solo provvisorio, al massimo poco più di una settimana.
I segretari provinciali dei metalmeccanici di Fiom, Fim e Uilm monitoreranno i lavori che sembrano poter partire entro un breve lasso di tempo. Così, al centro dell’attenzione finiscono gli appalti per i controlli ai serbatoi della raffineria e quelli per il sistema di interconnecting da sottoporre a fermata tecnica, oltre a quanto previsto nell’ottica dell’impianto steam reforming. Proprio per evitare che le aziende aggiudicatarie dei lavori, non tutti di manutenzione, possano optare per manodopera esterna, i segretari Orazio Gauci, Angelo Sardella e Nicola Calabrese torneranno a chiedere l’avvio della fase di riqualificazione degli operai dell’indotto, da tempo ferma al palo. Insomma, i sindacati vogliono giocare la carta del rientro in fabbrica di tanti lavoratori, da mesi fuori dal ciclo produttivo di raffineria. Intanto, domani mattina, proprio una delegazione di operai dell’indotto Eni incontrerà i consiglieri comunali, gli esponenti della giunta e il presidente del consiglio Alessandra Ascia.